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Attenti a non diventare scarafaggi....
Se con "Il castello" Kafka approfondisce il disagio dell'uomo di fronte alla burocrazia asfissiante e poco costruttiva di una società destinata a farne annegare i buoni propositi, conducendolo in una frustrazione senza fine, con "La metamorfosi" lo scrittore ceco restringe il suo campo visivo, soffermandosi sul disagio e l'alienazione che un uomo può arrivare a vivere nella ristretta cerchia familiare, tematica questa a lui molto cara, in quanto autobiografica.
Per rappresentare al meglio la sua idea l'autore ricorre alla astuta e forte immagine dell'insetto, destinato a suscitare scalpore e ribrezzo tra i suoi simili, perfino tra i suoi familiari che, per un semplice difetto di forma del loro amato Gregor, non riescono più ad amarlo.
La tematica della metamorfosi, ampiamente sviscerata e considerata (giustamente) geniale per esprimere un concetto di tale portata, per me rappresenta soltanto la naturale prosecuzione di uno stato di alienazione e disagio che il protagonista già viveva, oppresso com'era da un lavoro frustrante e da una famiglia amorevole ma assolutamente opprimente. Il disagio di Gregor è infatti palpabile già prima che le sue sembianze cambino, per cui la trasformazione fisica non è altro che il passo successivo e conclusivo verso la totale indifferenza e l'abbandono.
Racconto assolutamente imperdibile, per la sua capacità di dipingere con estrema cura la condizione dell'uomo moderno, sempre più incapace di relazionarsi alla vita.
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Uno di quei romanzi che tutti dovrebbero leggere e su cui dovrebbero riflettere
Uno di quei romanzi che tutti dovrebbero leggere e su cui dovrebbero riflettere
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Anch'io trovo questo breve romanzo un libro geniale, in cui dati realistici e portata simbolica formano un tutt'uno.
Penso che un lettore possa apprezzarlo ancora di più facendolo precedere da "Lettera al padre": così potrà coglierne meglio i rimandi autobiografici.