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Un piacevole racconto
Col titolo che ho dato alla mia recensione non voglio sminuire quest'opera, considerando l'importanza di Puskin nel panorama letterario russo e il suo ruolo di "padre artistico" dei futuri mostri sacri Tolstoij, Dostoevskij e Gogol.
Certo è che nell'opera non ho trovato grandi spunti di riflessione. Con riferimento alla trama, questa è assimilabile alla classica storia d'amore tra due giovani ostacolata dal cattivo di turno(Svabrin) e destinata a trovare fortuna soltanto grazie all'intercessione dell'imperatrice, che conferisce al romanzo un impronta fiabesca. Per quanto riguarda i personaggi, considerando anche la brevità dell'opera, essi non sono delineati in maniera decisa e forte. In fondo sono due ragazzi comuni, il cui unico elemento di caratterizzazione è il loro amore reciproco. L'unico personaggio che a mio parere merita una particolare citazione è l'antagonista, il ribelle Pugacev. L'autore con maestria ce lo presenta prima che il suo ruolo di "cattivo" venga svelato con l'assalto alla fortezza, conferendogli qualità umane che ci permettono di apprezzarlo per come effettivamente è, senza condizionamenti dovuti alla sua posizione di ribelle.
Continuando nel racconto, Puskin continua a delineare Pugacev come un personaggio che, nonostante le barbarie commesse, mantiene la sua dimensione umana, la sua capacità di capire il prossimo, mostrandosi riconoscente al protagonista.
Ecco dunque che Pugacev diviene lo strumento attraverso il quale l'autore lancia il suo messaggio criptato.La benevolenza dell'antagonista non fa altro che mostrare la debolezza di una società, quella russa del tempo, ormai sul viale del tramonto: il potere attribuito a un ordine sovraimposto è destinato a cadere, a lasciare spazio al nuovo. Messaggio forte, questo, che delinea la grandezza di un autore che, attraverso una lieta storia d'amore a tratti fantastica, riesce a veicolare un'idea di così grande portata.
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Commenti
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Emilio ti trovi d'accordo con la mia chiave di lettura riguardo la spinta al cambiamento che l'autore vuole comunicare?
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Anche a me il libro e' piaciuto: molto bella la scena finale dell'inatteso incontro, in giardino, con la sovrana.
La buona letteratura russa e' sempre una risorsa per il lettore.