Dettagli Recensione
Top 50 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
La provincia Castalia e il resto del mondo
“Probabilmente anche tu, come fa in giovinezza la maggior parte dei buoni giocatori, avrai la tendenza a servirti del nostro Giuoco come di una specie di strumento per filosofare. Le mie parole non basteranno per guarirti, ma ti dico lo stesso: filosofare si deve soltanto coi mezzi legittimi, coi mezzi della filosofia. Il nostro Giuoco invece non è né filosofia né religione, è una disciplina a sé e, per il suo carattere più che altro affine all'arte, un'arte sui generis”.
In un angolo imprecisato dell'Europa è più che mai attiva una comunità che fa del culto dello spirito il suo costante oggetto di studio (culto dello spirito e non della spiritualità, in quanto si tratta di una comunità profondamente laica, tanto da autodefinirsi come “provincia pedagogica”).
La Castalia – è questo il suo nome – ha una precisa organizzazione e gerarchia, e dodici branche dell'umana conoscenza costituiscono il suo nucleo fondante: al vertice di ciascuna di esse c'è una personalità somma (chiamata “magister”) che “amministra” quella particolare branca a beneficio di tutti i castalii.
Scopo di questa comunità, dunque, non è altro che rendere i propri membri – secondo le proprie attitudini e qualità – partecipi di una disciplinata e ambiziosa ricerca della parte più alta dell'animo umano.
Mentre, fuori, c'è pur sempre un mondo...
Nel 1943, mentre si assiste al drammatico frantumarsi del Terzo Reich nel corso della peggiore guerra che l'uomo ricordi, Hermann Hesse pubblica la storia di un Ordine immaginario ma pieno di fascino, raccontato attraverso la vita e l'opera di Josef Knecht.
Questo ragazzino trovatello – precoce nella capacità di autodisciplinare il proprio carattere e nel riconoscere e valutare le diverse individualità umane – si ritrova ben presto affascinato dal Giuoco delle perle di vetro – un misto di musica, meditazione e ricerca dell'armonia – che nella provincia di Castalia assurge a giuoco dei giuochi, e quindi ad una delle dodici branche del conoscere (se non la più importante, certamente quella più identificativa della comunità). Ad un'età che non è certo quella della saggezza, Josef si ritrova eletto dall'Ordine alla carica di “Magister ludi”: il punto più alto per un giocatore delle perle di vetro, un ruolo di riferimento per tutti gli altri. Da quel momento, conscio della responsabilità del suo ruolo, legittima con il suo ottimo comportamento quella scelta che non tutti avevano condiviso. Salvo, ad un certo punto della sua vita, assumere un'altra direzione, imprevedibile e per certi versi (e ancora una volta) “precoce”...
E' difficile raccontare o riassumere un libro singolare, pregno, caratterizzato da diversi livelli di lettura, come “Il giuoco delle perle di vetro”.
Se ne può dare solo un assaggio, dicendo che è uno di quei libri che si possono leggere e rileggere, tanti sono gli alti temi che vengono toccati (così come la possibilità di “riscoprire” parti che ad una lettura precedente erano passate quasi inosservate).
Di sicuro “Il giuoco delle perle di vetro” è un lavoro maturo, in certo qual modo ambizioso... Non sbaglia chi lo definisce come una sorta di punto d'arrivo, di testamento di Hermann Hesse.
“Ognuno di noi è soltanto un uomo, un tentativo, un incamminato. Ma bisogna essere incamminati verso la perfezione, in direzione del centro, non della periferia”.
Indicazioni utili
Commenti
6 risultati - visualizzati 1 - 6 |
Ordina
|
Tra l'altro - particolare peraltro irrilevante - un titolo bellissimo, pieno di estetica...
Ciao!
Molto bella la tua recensione.
Sono contento che il libro ti sia piaciuto.
Personalmente, lo considero forse il capolavoro di H. Hesse, anche se procede in modo un po' 'diseguale'.
Molto più' breve, pero' con uno stile più' omogeneo, e' ''Pellegrinaggio in Oriente'' , che ha il fluire di una sinfonia.
E' un libro che induce a riflettere molto, Emilio, della cui indicazione ti ringrazio ancora... Proverò anche "Pellegrinaggio in Oriente", non temere :)
6 risultati - visualizzati 1 - 6 |
Ho trovato peraltro molto bella una recensione contenuta più sotto - quella di Jan - che, molto diversa dalla mia, tratteggia ottimamente la poetica di questo romanzo di Hesse.