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La forza dei Karamazov
La forza dei Karamazov è la forza che guida la storia, il motore che permette agli eventi di verificarsi e ai personaggi di manifestarsi in tutta la loro intensità. Intensità è il termine giusto dal momento che i tre fratelli, seppur completamente diversi l'uno dall'altro, tendono allo stesso modo in maniera assolutamente forte e decisa verso le verità di cui si fanno portavoce.
Ciascuno nel romanzo rimane fedele fino in fondo al suo spirito, alla sua individualità. Dimitrij il passionale, Ivan il razionale e Alesa l'ascetico. Questi gli aggettivi che meglio qualificano i tre fratelli. A differire è la natura dei tre, non certo l'intensità con la quale esprimono la loro indole. Il maggiore dei tre, Dimitrij, è un fiume in piena, pronto a gettarsi a capofitto nella vita e a viverla nella sua pienezza. Considerato da tutti come dissoluto e amorale, sarà il solo a raggiungere la pace, a salvarsi nel finale della storia, insieme al fratello minore Alesa. Alesa è il buono, rappresenta la purezza e la misericordia. Sempre pronto ad aiutare il prossimo, appartiene a quella schiera di personaggi dostoevskijani espressione del bene, come l'idiota Mishkin e Sonja di "Delitto e castigo". Il terzo fratello, Ivan, è invece guidato da una fede incrollabile nella ragione. Assolutamente incorruttibile, porterà avanti sino alla fine il suo punto di vista, pagandone però le conseguenze a caro prezzo, dal momento che entrerà in un'irreversibile follia, incapace come si dimostrerà di spiegare ciò che si è svolto sotto i suoi occhi stupefatti. Destino migliore toccherà invece ai suoi due fratelli. Alesa continuerà a professare il suo amore verso il prossimo, memorabile a tal proposito la scena finale del funerale del povero Iljusa, nella quale viene fuori tutta la sua grandezza. Il tanto bistrattato Dimitrij, da parte sua, troverà nella pena inflittagli ingiustamente un'occasione di redenzione, un modo per ricominciare una nuova vita. Accetterà la pena in maniera serena e consapevole, dal momento che "tutti sono colpevoli per tutti", quindi dimostrandosi ben propenso a pagare per riscattare l'umanità intera. Finale dunque, quello di Dimitrij Karamazov, molto vicino a quello di Raskolnikov di "Delitto e castigo", nel quale Dostoevskij lancia un messaggio di speranza molto intenso e di estrema attualità.
Personalmente, ritengo "I fratelli Karamazov" il romanzo più rappresentativo di Dostoevskij, dal momento che nelle sue pagine è possibile ritrovare l'intero suo pensiero. Il tema della lotta tra bene e male trova ampio spazio nel libro, così come quello della questione religiosa, magistralmente affrontata dall'autore attraverso le parole di Ivan.
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Commenti
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Complimenti Vincenzo!
Pia
Dei grandi capolavori dell'autore da te recensiti, manca il quarto: ''I demoni''.
In attesa del nuovo commento.
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Ho apprezzato questo romanzo quando lo lessi e tutt'ora ne ho un ricordo indelebile, ne consiglio la lettura a tutti anche se per alcune persone che conosco non è stato semplice affrontare opere di questo spessore (sia fisico che concettuale).