Dettagli Recensione

 
La lettera scarlatta
 
La lettera scarlatta 2014-07-23 18:17:47 pupa
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
pupa Opinione inserita da pupa    23 Luglio, 2014
Top 500 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

"...La storia di umana fragilità e sofferenza"...

La storia di Hester Prynne, l'adultera cui è stata inflitta la condanna di portare sul petto il simbolo infamante del suo peccato, ha una precisa collocazione di tempo e di luogo: il meccanismo del dramma è strettamente legato al clima di rigido puritanesimo in cui era immersa la società della Nuova Inghilterra nella seconda metà del Seicento. Nonostante lo stretto rapporto di causa-effetto tra la situazione socioculturale della Boston seicentesca e i fatti narrati, il romanzo non è datato: non ha niente del romanzo storico. Questo perché soltanto in una certa epoca dominata da rigidi tabù e da fosche superstizioni, la fragilità e la sofferenza sono dell'uomo da sempre; e da sempre, come accade da Hester, ad esse sono legate la miseria e a un tempo la grandezza dell'animo umano. La fragilità fa cadere Hester: ma la sofferenza la matura e l'arricchisce. Isolata a causa del marchio che porta, "in una sfera a sé stante", la peccatrice è tagliata fuori da quello che si autodefinisce il consorzio civile; ma questa questa stessa condizione di segregata le permette anche di staccarsi da tutto ciò che di meschino, futile e artefatto c'è nei consueti rapporti umani. Così, mentre la isola, l'infamante A scarlatta costituisce anche una protezione, un rifugio per Hester; e la sua solitudine, non subita come una condanna ma vissuta come una prova, le permette di arrivare alla conoscenza di quelle segrete radici del cuore che resteranno sempre ignote ai suoi giudici, paghi di constatare soltanto i fatti e di condannare in base ad essi. Questo non è che uno dei temi in cui la Hawthorne si serve nel suo percorso letterario. L'importante è il risultato, è la realtà umana che riesce a mettere a nudo: poche volte il senso della colpa e il cupo peso ch'esso fa gravare sull'anima sono stati analizzati con la dolente spietatezza di cui Hawthorne dà prova nel descrivere i tormenti di Hester e del reverendo Dimmesdale. Stesso discorso si può fare a proposito del tema della vendetta e dello strano, feroce legame persecutore-vittima che si stabilisce tra lo spietato dottor Chillingworth e il tormentato Dimmesdale: siamo qui di fronte a pagine per le quali un valido termine di paragone può esser trovato, forse, in quelle di Dostoevskij.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
170
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

2 risultati - visualizzati 1 - 2
Ordina 
Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Anche io l'ho amato tanto.
Complimenti!
Interessante commento, anche per la contestualizzazione storico-culturale dell'opera.
2 risultati - visualizzati 1 - 2

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'ora blu
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Malempin
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Morte in Alabama
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La città e le sue mura incerte
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Per sempre
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Lo spirito bambino
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

L'attesa
Papà Gambalunga
I misteri di Udolpho
Guerra
Il violino del pazzo
In affitto
In tribunale
Bandito
La fattoria delle magre consolazioni
Il possidente
Le torri di Barchester
Deephaven
Racconti di pioggia e di luna
La casa grigia
Il villaggio di Stepancikovo e i suoi abitanti
L'uccello nero