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Scarafaggi allo Specchio
Non particolarmente curata questa edizione Newton Compton ha però il pregio di costare 99 cent e dare la possibilità ad un numero consistente di persone di conoscere la straordinaria opera di un narratore che se non fosse per l'amico Max Brod avrebbe destinato all'oblio veri e inestimabili capolavori.
La potenza e l'eterna modernità della "Metamorfosi", edita per prima volta nel 1915, sta oltre che nella narrazione e ambientazione surreale, nei temi che pone in campo: prima tra tutte l'alienazione dell'individuo e il ruolo che esso ricopre nella società, poi l'insetto come metafora del diverso e l'emarginazione a cui la società lo condanna, l'angoscia presente in molti altri testi di Kafka e da non sottovalutare il rapporto tra genitori e figli e nello specifico una proiezione di Kafka del suo rapporto conflittuale con la famiglia da cui è, da una parte dipendente, dall'altra vittima di una grettezza che soffoca le aspirazioni artistiche perennemente vacillanti. Kafka esteriorizza nel racconto la sua dimensione di artista: è lo scarafaggio che sta dietro alla porta, compatito poi disprezzato e odiato dai suoi cari, il parassita che si ciba con il vil sudore dei familiari, che rischia di farli emarginare a loro volta. Kafka sembra dirci: la scrittura non da da mangiare, l'arte serve solo a passare momenti ludico-ricreativi e borghesi ma non è utile alla vita. Un testo universale che dovrebbero leggere tutti.
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