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Taketori monogatari
Risale al decimo secolo ed e' probabilmente il piu' antico monogatari , ossia uno dei primi racconti trasferiti dall'orale alla forma scritta, tipico genere letterario del periodo Heian (794-1185) .
In realta' datare la composizione non e' stata cosa semplice per gli esperti, vuoi perche' la forma verbale non e' collocabile nel tempo, vuoi perche' i manoscritti piu' antichi ad oggi esistenti sono di cinque o sei secoli successivi alla prima stesura.
Nemmeno e' noto il nome dell'autore che si presuppone fosse uomo, probabilmente un aristrocratico o un intellettuale molto vicino a corte vista la presenza della lingua cinese nel testo - il cui studio era riservato agli uomini - .
La favola narra la storia di un vecchio taglialegna senza figli, che all'interno di un bambu' trova una minuscola creatura dalle sembianze di bimbetta. Ammaliato dalla luce e dalla grazia della piccina, egli la porta a casa e la alleva amorevolmente con la moglie. Ma Kaguyahime non e' creatura terrena, in pochi mesi diventa una splendida ragazza ed i pretendenti non tarderanno a farsi vivi. Un filo di fumo intriso di immortalita' sale dalla vetta del monte piu' vicino alla luna, il monte Fuji.
Il racconto mischia amabilmente mitologia e spunti realistici: svelandoci con piccoli aneddoti i costumi del tempo ci perdiamo bambini nei luoghi ameni di un Anonimo narratore, approfittando delle numerose note per curiosare negli usi dell'antico impero giapponese.
La scrittura e' molto semplice ed il contenuto mi auguro accattivante anche per i non appassionati del genere. Per me e' stato succulento, il testo e' citato spesso nei classici nipponici e a furia di nominarlo ho dovuto possederlo.
Buona lettura, suggerendovi di approfondire solo alla fine l'introduzione che in apertura crea confusione e svela decisamente troppo della trama.
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Commenti
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Silvia sì, anche se io non sono molto critica con questo genere. E' un successo a prescindere! Pero' e' tanto breve che val la pena provarlo.
Io non mi sono ancora inoltrato in secoli così lontani, anche se so che il Giappone ha una tradizione letteraria molto antica (non ho letto neppure Murasaki).
Io mi son letta tutto, sia il Genji monogatari che LA signora della barca ( che poi altro non e' che il proseguimento della storia di Genji dopo la sua morte, le case editrici hanno spezzato l'opera completa) e Memorie poetiche.
Se i nikki in circolazione e questo titolo commentato hanno punto forza nella brevita', quindi anche un curioso puo' tentarla e scoprirsi affascinato, credo che buttarsi nell'opera completa di Genji con le sue 1500 pagine circa ( e sottolineo caratteri piccoli e fitti) sia una bella sfida. E una bella soddisfazione !
Chissa' che un giorno non ti ci butti anche tu , per ora non mi sta seguendo nessuno :-D
A me è piaciuto parecchio. Se l'hai letto, che cosa ne pensi?
Quello che citi l'ho incrociato ancora ( ha una bellissima copertina) ma non lo ho mai letto .
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