Dettagli Recensione
Una gita lunga 10 anni.
Inizio con una premessa, non sono un amante dello stream of consciousness, apprezzo i vari scrittori ma non è un tipo di scrittura che mi attrae più di tanto. Ho sempre pensato che lo scrittore bravo è colui che riesce ad esprimere concetti complessi in maniera semplice e il flusso di coscienza è tutt'altro. Ero però incuriosito da Virginia Woolf, scrittrice di cui avevo spesso sentito parlare ma non avevo mai letto, e così ho deciso di partire dal suo romanzo più famoso, "Gita al faro" appunto. Il romanzo è diviso in tre parti, nella prima ci viene presentata la famiglia Ramsey con la figura di riferimento (non che figura chiave di tutto il romanzo) Mrs. Ramsey e i vari amici di famiglia e figli che gli ruotano attorno. In questo primo capitolo la numerosa famiglia Ramsey è appunto ad una gita fuori porta con degli amici e per il giorno dopo è in programma una gita in barca verso il faro. Quando tutto sembra già deciso però Mr. Ramsey decide che la gita non si farà perché per il giorno seguente il tempo non sarebbe stato buono. Questa decisione sconvolge le vite dei piccoli figli e lascia questo desiderio sospeso per ben 10 anni. In questo primo capitolo la figura che emerge è senza dubbio quella di Mrs. Ramsey, che a dispetto delle donne del tempo risulta essere la matrona della famiglia, ha potere decisionale e influenza le scelte di tutta la casa. La sua presenza vicino alla finestra è simbolica, tanto che in futuro, quando verrà a mancare, verrà spesso ricordata. Una figura che rispecchia in pieno il femminismo della Woolf che diventerà in seguito celebre. Nel secondo capitolo, il più breve, la scrittrice ci racconta il passare del tempo, quindi la morte della signora Ramsey (anche se ce lo lascia solo intendere) e la crescita dei vari figli. Fondamentale è il concetto di tempo che passa, infatti la Woolf ci dice che sono passati dieci anni, ma tutto è rimasto immutato, ogni personaggio del racconto ha lasciato in sospeso il desiderio per la gita al faro, ed ognuno vive l'attesa a modo suo. Emblematico è il quadro della giovane Lily Briscoe che aspetta di essere finito per ben 10 anni. Infine c'è la terza parte e cioè quella del ritorno (dopo 10 anni) al faro e la gita che finalmente si fa. Con l'attesa durante il viaggio in barca e lo stupore ma anche la delusione ("è solo una torre di cemento" dice uno dei protagonisti) che finalmente trovano compimento. E anche il quadro della nostra Lily finalmente viene terminato. Un romanzo semplice e lineare, ma profondo nei contenuti. La scrittura come detto non è semplice, spesso sono dovuto tornare a rileggere dei passaggi, ma senza dubbio è uno dei libri migliori della Woolf. Troviamo infatti tutto ciò per cui è divenuta una delle scrittrici più celebri del novecento (flusso di coscienza, figura della donna, definizione del tempo). Se amate Joyce o Proust dovete leggerlo per forza, altrimenti leggetelo se siete curiosi di sapere perché fu rivoluzionaria (come scrittrice e non solo) al tempo.
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Commenti
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Personalmente lo trovo un libro di una bellezza rara, lieve e ricco di fascino, a prescindere dalla sua portata innovativa in campo letterario.
Ripeto, anche per me è un'opera di una bellezza straordinaria...
Poi ci sono questioni personali del lettore; ad esempio, io mi sono annoiato a leggere l' "Ulisse" di Joyce perché probabilmente, almeno in 'quel' momento, non era confacente a me.
Credo che lo provero' prima o poi. Ma le ambientazioni sono belle?
come Cub sono sempre indecisa su questo titolo ma penso che occorra leggerlo per poter esprimere un giudizio e farsi un'idea precisa......
Ho Ulisse in libreria ma non trovo mai il coraggio per affrontarlo...
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Ciao,
Bruno