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Gita al faro
 
Gita al faro 2014-07-11 14:15:06 Giovannino
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Giovannino Opinione inserita da Giovannino    11 Luglio, 2014
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Una gita lunga 10 anni.

Inizio con una premessa, non sono un amante dello stream of consciousness, apprezzo i vari scrittori ma non è un tipo di scrittura che mi attrae più di tanto. Ho sempre pensato che lo scrittore bravo è colui che riesce ad esprimere concetti complessi in maniera semplice e il flusso di coscienza è tutt'altro. Ero però incuriosito da Virginia Woolf, scrittrice di cui avevo spesso sentito parlare ma non avevo mai letto, e così ho deciso di partire dal suo romanzo più famoso, "Gita al faro" appunto. Il romanzo è diviso in tre parti, nella prima ci viene presentata la famiglia Ramsey con la figura di riferimento (non che figura chiave di tutto il romanzo) Mrs. Ramsey e i vari amici di famiglia e figli che gli ruotano attorno. In questo primo capitolo la numerosa famiglia Ramsey è appunto ad una gita fuori porta con degli amici e per il giorno dopo è in programma una gita in barca verso il faro. Quando tutto sembra già deciso però Mr. Ramsey decide che la gita non si farà perché per il giorno seguente il tempo non sarebbe stato buono. Questa decisione sconvolge le vite dei piccoli figli e lascia questo desiderio sospeso per ben 10 anni. In questo primo capitolo la figura che emerge è senza dubbio quella di Mrs. Ramsey, che a dispetto delle donne del tempo risulta essere la matrona della famiglia, ha potere decisionale e influenza le scelte di tutta la casa. La sua presenza vicino alla finestra è simbolica, tanto che in futuro, quando verrà a mancare, verrà spesso ricordata. Una figura che rispecchia in pieno il femminismo della Woolf che diventerà in seguito celebre. Nel secondo capitolo, il più breve, la scrittrice ci racconta il passare del tempo, quindi la morte della signora Ramsey (anche se ce lo lascia solo intendere) e la crescita dei vari figli. Fondamentale è il concetto di tempo che passa, infatti la Woolf ci dice che sono passati dieci anni, ma tutto è rimasto immutato, ogni personaggio del racconto ha lasciato in sospeso il desiderio per la gita al faro, ed ognuno vive l'attesa a modo suo. Emblematico è il quadro della giovane Lily Briscoe che aspetta di essere finito per ben 10 anni. Infine c'è la terza parte e cioè quella del ritorno (dopo 10 anni) al faro e la gita che finalmente si fa. Con l'attesa durante il viaggio in barca e lo stupore ma anche la delusione ("è solo una torre di cemento" dice uno dei protagonisti) che finalmente trovano compimento. E anche il quadro della nostra Lily finalmente viene terminato. Un romanzo semplice e lineare, ma profondo nei contenuti. La scrittura come detto non è semplice, spesso sono dovuto tornare a rileggere dei passaggi, ma senza dubbio è uno dei libri migliori della Woolf. Troviamo infatti tutto ciò per cui è divenuta una delle scrittrici più celebri del novecento (flusso di coscienza, figura della donna, definizione del tempo). Se amate Joyce o Proust dovete leggerlo per forza, altrimenti leggetelo se siete curiosi di sapere perché fu rivoluzionaria (come scrittrice e non solo) al tempo.

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Commenti

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Come ho amato questo romanzo... ma ti posso dire che comprendo il tuo "no, non lo consiglio"? :-)
Ciao,
Bruno
Giovanni, sono molto stupito dal rifiuto di consigliare la lettura di questo capolavoro.
Personalmente lo trovo un libro di una bellezza rara, lieve e ricco di fascino, a prescindere dalla sua portata innovativa in campo letterario.
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Bruno Elpis
11 Luglio, 2014
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Però, Emilio, devi ammettere che - per apprezzarlo - bisogna essere sintonizzati sulle frequenze - tutte da catturare - di Virginia W.!
Ripeto, anche per me è un'opera di una bellezza straordinaria...
Bruno, lo ammetto. Questo vale per tutti gli scrittori di qualità, cioè per quegli autori che hanno un loro mondo poetico interiore e capacità di esprimerlo a livello letterario.
Poi ci sono questioni personali del lettore; ad esempio, io mi sono annoiato a leggere l' "Ulisse" di Joyce perché probabilmente, almeno in 'quel' momento, non era confacente a me.
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C.U.B.
12 Luglio, 2014
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Io sono perennemente indecisa su questo titolo. Pero' settimana scorsa ho letto una breve raccolta di racconti dell'autrice e mi sono piaciutti moltissimo.
Credo che lo provero' prima o poi. Ma le ambientazioni sono belle?
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Giovannino
12 Luglio, 2014
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Precisamente, era proprio quello che intendevo. Reputo la Woolf una scrittrice favolosa, probabilmente una delle migliori del novecento, ma non è un romanzo per tutti, ho sentito di gente che non riusciva a comprendere molti periodi e che lo ha trovato eccessivamente lento. Non mi sento di dare torto a queste persone, diciamo che non è un libro per tutti, era questo che intendevo con il mio "no" :)
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Giovannino
12 Luglio, 2014
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Si, anche se più che le ambientazioni sono belli i significati che vengono dati ai vari luoghi :)
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Giovannino
12 Luglio, 2014
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Sono d'accordissimo con l'ultima frase che hai scritto, ad esempio io non riesco ad amare Kerouac ma apprezzo invece il cut up di Burroughs (che è molto più intricato), ma questo perché magari riesce a coinvolgermi di più. Infatti come premesso all'inizio della recensione ho subito detto che non sono un amante del flusso di coscienza però è senza dubbio un bel libro, il mio no era solo riferito al fatto che magari non è godibile per tutti vista la complessità.
Trovo il tuo commento molto utile!
come Cub sono sempre indecisa su questo titolo ma penso che occorra leggerlo per poter esprimere un giudizio e farsi un'idea precisa......
Ho Ulisse in libreria ma non trovo mai il coraggio per affrontarlo...
In risposta ad un precedente commento
Giovannino
13 Luglio, 2014
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Grazie mille, sull' Ulisse la penso come te, anche io ancora non l'ho letto e onestamente non so quando avrò il "coraggio" :)
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