Dettagli Recensione
Viaggio inconsapevole verso...?
Scrivo queste righe a pochi minuti dalla chiusura del romanzo ed i miei sentimenti dominanti sono un misto di stupore e curiosità, perché questo romanzo nasconde qualcosa di ignoto e celato tra le sue pagine. “Le avventure di Gordon Pym” racconta le peripezie di questo giovane per i mari e le terre antartiche, alle prese con naufragi, ammutinamenti, fame, privazioni, tribù selvagge, violenza e disperazione. Proprio quest’ultima, la disperazione, permea le parti più interessanti ed alte del romanzo. Disperazione motore delle azioni impensabili, preludio della follia. Poe la descrive con una maestria unica, mostrandoci come questa scatena l’origine animalesca ed istintiva dell’uomo, spalancando le porte ad “idee” impensabili razionalmente, come il cibarsi di compagni di sventura e vedendo in questa idea l’unica via per una possibile salvezza da morte certa. Idea che si affaccia alla mente in maniera ossessiva e che l’uomo, nella disperazione, può attuare nonostante la sua terribile natura. Lo scrittore descrive la sua realizzazione in maniera semplice ma assolutamente terrorizzante e straziante.
Straziante come la speranza vana che si affaccia improvvisa tra gli sventurati, trascinandoli in una gioia delirante, ma poi, una volta scoperta la vanità di questa speranza, li trascina nuovamente in un oblio ancor più fitto e profondo, che l’autore ci fa assaporare in maniera magistrale con l’apparizione del vascello fantasma, dimostrando che in certi casi la speranza diventa più un male che un bene. Pensieri cupi vero? Cosa vi aspettavate da Edgar Allan Poe? Io niente di diverso, eppure, come dicevo, mi ha stupito. Perchè? Perchè la storia narrata nel romanzo, nonostante una premessa dell’autore (o del personaggio di “Gordon Pym”, la faccenda è decisamente controversa) sulla presunta “prodigiosa natura delle vicende da raccontare”, scorre con eventi obiettivamente accettabili senza sfociare troppo, o quasi per niente, nel soprannaturale. Eppure a un certo punto tutto cambia, e quando? Quando il lettore mai potrebbe aspettarselo. Le tue convinzioni si sgretolano, come roccia che si trasformi in sabbia. Ci rendiamo alla fine conto che quello del protagonista è un viaggio, ma non sappiamo di che natura, fisica o spirituale, non sappiamo verso dove, e non sappiamo ovviamente cosa alla fine questi raggiunge. E’ qui la grandezza di Poe, ed è per questo che “Gordon Pym”, fa ancora oggi parlare di sé, in un modo o nell’altro.
“...le parole non hanno il potere di imprimersi nella mente con l’orrore vivo della realtà a cui corrispondono.”
Indicazioni utili
Jules Verne.
Stevenson.
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