Dettagli Recensione
La strada per la felicità
Quante volte abbiamo ripetuto a noi stessi: “Capitano tutte a me?” Spesso vero? Succede anche a me. Eppure, considerando le avventure di Oliver Twist, consideravo le mie “peripezie” un inezia, confrontate con quelle del piccolo orfano. Aver perso i genitori infatti, è solo il primo dei suoi guai, che comprenderanno maltrattamenti, fame e miseria nella prima infanzia nell’ospizio, l’arruolamento (non voluto) in una banda di ladri londinesi, l’allontanamento dalle uniche persone che verso di lui avevano mostrato un po' di bontà e gli avevano reso un minimo di felicità, da parte di nemici oscuri, che inizialmente inquadriamo come semplice sfortuna. Chi di noi può vantare un simile curriculum di disgrazie? Pochi probabilmente. Eppure Dickens, con la sua scrittura piacevole, scorrevole, nel raccontare la storia del piccolo Oliver, ci vuole mostrare che per i cuori nobili e intenti al bene, la felicità, anche se tarderà ad arrivare, ci sarà, così come la punizione per i malvagi. E sarà la felicità più pura, perchè raggiunta con la nobiltà d’animo e libera da rimorsi di coscienza o da tormentosi ricordi. Infatti, seppure i ladri e i criminali possano aver conosciuto momenti di vita fortunati, questi non saranno mai di pura felicità, perchè la coscienza umana, per quanto corrotta, è pur sempre basata sulle leggi di Dio, ed i malvagi, pure nei periodi di miglior fortuna, la sentiranno, seppur in minima parte, far valere le sue ragioni, minando la pienezza della loro felicità. E’ questo il principale messaggio che Charles Dickens ci trasmette, e lo fa con i suoi personaggi perfettamente caratterizzati, ognuno con le sue virtù ed i suoi vizi, contrapponendoli in due fazioni, le più classiche, il bene e il male, con l’immancabile estraneo all’interno di entrambe.
Alla malvagia fazione appartengono l’ebreo Fagin, ladro avaro e senza scrupoli, che non comprende le sofferenze che crea fin quando non ne è vittima, l’assassino Sikes, uomo di malvagità pura senza traccia di amore, che nonostante sia in alcuni momenti tormentato dalla memoria delle sue efferatezze e dei suoi delitti, non ne interrompe il ciclo, peggiorandosi gradualmente invece di migliorare. Ai malvagi appartenne anche Nancy, uno dei personaggi più degni di nota, che in fondo al cuore possiede quel barlume di bene, che permette di fare giustizia al piccolo Oliver. Questa sua buona azione, le offre l’opportunità di redimersi e di iniziare una vita onesta, Nancy però la rifiuta, a causa di un attaccamento morboso al passato, per una paura inconscia del futuro e del cambiamento, che, anche nella nostra vita come in quella di Nancy, non può portare che pessimi risultati. Alla benigna fazione appartengono ovviamente il piccolo Oliver, nobile di cuore, che non mancherà spesso nella sua innocenza e nella sua dolcezza di strapparci qualche sorriso e qualche emozione, e tutti coloro che si lasciano intenerire da questo piccolo giovine, aiutandolo con amore a trovare la felicità mai vissuta se non raramente, tra cui il signor Brownlow, la signora e la signorina Maylie e il dottor Losberne.
Oliver rappresenta un po' tutti noi, alle prese con le difficoltà e le disavventure della vita, alle prese con il nostro Fagin (malvagio) di turno, e sorretti dai nostri Brownlow e Rose, che ci aiutano e ci sorreggono accompagnandoci nella nostra strada verso la felicità, che sarà completa accompagnandoci a una condotta pura e un cuore nobile come quello del piccolo Twist.
“...senza un affetto sincero e l’umanità del cuore e la gratitudine a quell’Essere il cui codice è grazia e il cui grande attributo è la benevolenza verso tutte le cose che respirano, la felicità non può esser mai raggiunta.”
Indicazioni utili
Commenti
6 risultati - visualizzati 1 - 6 |
Ordina
|
6 risultati - visualizzati 1 - 6 |