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QUEL GENIO DI WILDE
"Quando la giovinezza se ne sarà andata, la sua bellezza la seguirà e improvvisamente si renderà conto che non ci saranno più trionfi per lei, oppure dovrà accontentarsi di quei mediocri trionfi che il ricordo del passato renderà più amari di sconfitte. Ogni mese che passa la avvicina a qualcosa di tremendo. Il tempo è geloso di lei e combatte contro i suoi gigli e le sue rose. Il suo colorito si spegnerà, le guance si incaveranno, gli occhi perderanno luminosità. Soffrirà, orrendamente... Ah! Approfitti della giovinezza finché la possiede. Non sprechi l'oro dei suoi giorni ascoltando gente noiosa, cercando di migliorare un fallimento senza speranza o gettando la sua vita agli ignoranti, alla gente mediocre, ai malvagi. Questi sono gli obbiettivi malsani, i falsi ideali della nostra società. Deve vivere! Vivere la sua vita meravigliosa che è in lei! Non lasci perdere nulla! Cerchi sempre sensazioni nuove. Non abbia paura di nulla."
Questo passo contiene la sintesi di ciò che Oscar Wilde a mio parere vuole esprimere. Tutti gli uomini sono accomunati da un desiderio della giovinezza, perchè la giovinezza appare il momento di massimo sviluppo della vita, quello in cui la vita rivela la sua essenza. I giovani vorrebbero conservarla per sempre, gli anziani vorrebbero ritornarvi. Con tecniche adatte e uno stile arguto, Oscar WIlde fa sì che chiunque legga questo romanzo giunga a identificarsi in Dorian Gray, attratto dalla bellezza, dai piaceri della vita, dalla felicità. Ma Dorian rappresenta anche per il lettore un modo per scontrarsi con una parte di sè, il freudiano inconscio, che si tende a temere e ad allontanare nella vita di tutti i giorni in nome delle norme sociali e morali. L'intento dell'autore è quello di mostrare l'ipocrisia di una società che finge di esser felice e nasconde la vera natura dell'uomo.
Un lettore attento noterà che Wilde non è di certo un rivoluzionario (il suo obiettivo non è rifondare la società!), ma un provocatore consapevole del suo ruolo e della sua spregiudicatezza: il suo obiettivo è quello di spingere l'uomo a recuperare la più umana delle sue dimensioni, il desiderio, la ricerca di sensazioni nuove, che sono la vera essenza dell'essere umano. Tuttavia l'autore non manca di dimostrare che l'eccesso porta alla rovina, come accade al protagonista.
E' un libro che lascia molte domande e porta a galla dubbi e riflessioni con cui spesso evitiamo di confrontarci, per timore di noi stessi o degli altri. Tra questi interrogativi il più rilevante è:
Riusciremo a essere realmente uomini felici senza autodistruggerci?