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Altezza reale
 
Altezza reale 2014-06-11 19:59:56 Ale96
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5.0
Ale96 Opinione inserita da Ale96    11 Giugno, 2014
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La non esistenza delle vette dell'umanità

“Cos'è lei? Questo è più difficile.. Diciamolo: una quintessenza, una specie di ideale. Un vaso. Un'esistenza simbolica, Klaus Heinrich, e quindi un'esistenza formale. Ma forma e immediatezza- ancora non sa che si escludono a vicenda? Si escludono. Lei non ha diritto a confidenze intime, e se tentasse di farlo scoprirebbe lei stesso che non le si addicono, le troverebbe inadeguate e insulse. Devo esortarla a mantenere il contegno, Klaus Heinrich...”

Altezza Reale. Un titolo solenne, grandioso che implica fama, potenza, ricchezza: castelli, parchi secolari, servi, domestici, lacchè, balli e feste. No, Altezza Reale non è niente di questo o,meglio, è molto altro. Altezza Reale è la lontananza forzata, il distacco imposto, l'esilio fatale della rappresentanza. Altezza reale è l'idealizzazione che il popolo fa della sua “guida”, del suo prinz. “ Il popolo vuole il suo meglio, la sua cosa più alta, il suo sogno, vuole vedere personificato nel suo principe qualcosa come la sua anima”. E il principe deve rassegnarsi a questo suo alto ufficio: deve sorridere, mostrarsi con garbo ed eleganza. Il principe deve far sì che l'incanto avvenga: la sua altezza impone che il popolo per un instante, un istante solo, alla vista del suo supremo rappresentante, si elevi alla dimensione della favola e rompa la piattezza della quotidianità. Ma al principe? Chi pensa al principe? Lui non ha un'anima, non ha un cuore, non ha dei sentimenti? No, deve solo sorridere, mostrarsi con garbo ed eleganza. D'altronde non ha castelli, parchi, servi e lacchè ai suoi piedi e centinaia di balli che lo attendono? E così il prinz continuerà la sua malinconica messinscena nella propria gabbia dorata sulle vette dell'umanità...

Klaus Heinrich, è il secondogenito del granduca Johann Albrecht, E' nato con il braccio sinistro paralizzato che sarà costretto a nascondere continuamente perché non può spezzare l'incanto che il popolo prova alla vista della famiglia granducale. E così il povero, curioso Klaus Heinrich vine educato alla vita di rappresentanza, anzi, alla non vita della rappresentanza. Deve solo fingere e mantenere il contegno. Così va a scuola per finta, va per finta all'università, fa per finta il soldato e porta per finta l'uniforme; concede per finta udienze, partecipa per finta a inaugurazioni, feste, anniversari, supplendo per finta agli incarichi di suo fratello maggiore, Albrecht che non ha mai sopportato il suo alto ufficio. E così Klaus Heinrich conduce solo e infelice la propria esistenza nel proprio decadente castello del proprio decadente paese. Ma una svolta inaspettata lo sta attendendo, che darà linfa a lui e al suo paese, la svolta dell'amore...

La grandezza di Altezza Reale, secondo romanzo di Thomas Mann pubblicato nel 1909, sta nei suoi svariati piani di interpretazione. E' la storia della solitudine del prinz che è la solitudine dell'artista, del creativo, dell'intellettuale, di chi non si lascia omologare dall'opinione vigente e va oltre, alla ricerca gravosa del vero. E' una satira sociale dettagliata, pungente e storicamente ineccepibile che ha come bersaglio le minuscole monarchie tedesche in via di estinzione del primo novecento: emblematica è la malformazione di Klaus Heinrich, la medesima del kaiser di Germania Guglielmo II, l'artefice della prima guerra mondiale. E' un'autobiografia: con queste commoventi vicende l'autore ripercorre il suo innamoramento per Katia Pringsheim, la futura signora Mann. Ma sopratutto Altezza Reale è una lunga fiaba da assaporare lentamente parola per parola. La grandezza di Mann sta nel rendere con il suo stile melodioso fatto di andanti e leitmotiv, con le sue descrizioni realistiche, pungenti, ironiche un'atmosfera trasognata, fiabesca che fa volare il lettore nonostante la profonda melanconia che pervade il tutto. Ed è proprio il fatto che Altezza reale è una fiaba a giustificare il finale, da molti criticato come poco “manniano” e affrettato. La conclusione mantiene e accentua il clima da sogno, lasciando,invero, la situazione irrisolta, evidenziando così la profondità del messaggio che l'opera possiede.

Non posso far altro che consigliarvi caldamente Altezza Reale e augurarvi una buona lettura!

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Commenti

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Complimenti Alessandro: la tua recensione è bellissima e molto interessante.
T. Mann è sicuramente fra i migliori scrittori da quando esiste la letteratura.
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Ale96
12 Giugno, 2014
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Grazie Emilio! Mi sono innamorato di Thomas Mann con i Buddenbrook e questo amore si è intensificato con la lettura di Altezza Reale. Il mio prossimo bersaglio sarà la Morte a Venezia :-)
Hai già letto "La montagna incantata" ? E' uno dei miei libri preferiti.
In risposta ad un precedente commento
Ale96
14 Giugno, 2014
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Non ancora ma è uno dei mie vari progetti estivi.
4 risultati - visualizzati 1 - 4

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