Dettagli Recensione
Profondo ed emozionante.
ATTENZIONE, LA RECENSIONE CONTIENE ANTICIPAZIONI SULLA TRAMA!
La Signora delle Camelie è un romanzo di Alexandre Dumas, figlio dell'omonimo Alexandre Dumas ( che fantasia! ) e come lui è stato un grande scrittore e drammaturgo. Questa opera in particolare pare aver ispirato addirittura Giuseppe Verdi nel "La Traviata", non male, vero?!
Alexandre nasce nel 1824 e viene riconosciuto come figlio da Dumas e Laure Labay solo dopo 6 anni di vita.
Nel 1844, a Parigi, conosce Marie Duplessis con cui avrà una breve relazione di un anno che stroncherà personalmente con una lettera. Questa giovane ragazza che morirà a 23 anni di tisi, sarà la sua ispirazione per scrivere "La Signora delle camelie" : vi consiglio di leggere la pagina a lei dedicata su wikipedia ( http://it.wikipedia.org/wiki/Marie_Duplessis ), è come leggere il romanzo stesso!
I suoi primi anni di vita passati in collegio come "figlio di nessuno" e quest'ultima esperienza, lo porteranno a trattare temi molto delicati della società del tempo come la prostituzione.
Veniamo al romanzo.
Bello, non c'è che dire. Come al solito ho iniziato a leggere senza sapere cosa aspettarmi e sono rimasta molto sorpresa.
La storia è incentrata sulla travagliata relazione amorosa tra Margherita (Marguerite) e Armando Duval. Lei, bellissima cortigiana molto amata e apprezzata a Parigi, con "clienti" nell'altra società e abituata al lusso, non a caso viene appellata anche come "mantenuta". Lui, un giovane ragazzo benestante ma non milionario.
Il romanzo inizia con la visita del narratore ad una casa di una mantenuta deceduta da pochi giorni. Ci sarà infatti un'asta dei beni della cortigiana che è morta lasciando molti debiti e si scoprirà essere Margherita Gautier. Da qui, una serie di flashback ci faranno conoscere la donna in questione: una vita di lusso passata tra amanti e spettacoli teatrali, protetta e finanziata da un ricco duca che rivede in lei la figlia morta e le concede ogni lusso e capriccio. Perché "signora delle camelie"? Margherita portava sempre con sé tre oggetti: l’occhialino, un sacchetto di dolci e un mazzo di camelie, che per 25 giorni al mese erano bianche e per i restanti 5 giorni rosse.
Il narratore si aggiudica un libro all'asta che porta in prima pagina una dedica di un certo Armando Duval alla defunta. Quest'ultimo viene a sapere della vendita del libro e va a casa del narratore per supplicarlo di riaverlo indietro. Lo ottiene e per ringraziarlo gli fa leggere una lettera che Margherita gli scrisse durante la malattia, al ricordo della sua storia d'amore si dispera e fugge via.
Tra il narratore e Armando si instaurerà un'amicizia a seguito della malattia che colpirà quest'ultimo costringendolo a letto per un po' di tempo. Durante la convalescenza racconterà tutta la sua storia d'amore al narratore e gli farà leggere le ultime lettere che lei gli mandò prima di morire.
Così Armando diventa un secondo narratore che ci guida nel suo progressivo innamorarsi di Margherita che non è una cortigiana qualsiasi, è colta e desiderata da tutti per la sua bellezza. Inizialmente sembra che lei lo accolga tra i suoi amanti senza promettergli un amore autentico ma i due si innamoreranno follemente e Armando diventerà sempre più geloso, a tal punto di chiederle di lasciare la vita da cortigiana per stare con lui in campagna. Lei è molto malata e la città e il suo lavoro peggiorano le sue condizioni di salute così acconsente al trasferimento fuori da Parigi. Passa così un momento di benessere fisico e psicologico ma il conte scopre che frequenta un altro uomo e smette di finanziare i suoi capricci lasciando che sia Armando ad occuparsi delle sue innumerevoli spese.
Margherita non accetta di pesare completamente su di lui, vende ciò che non le serve ma non le basta per pagare tutti i suoi debiti così decide di lasciarlo e di tornare alla sua vecchia vita a Parigi. Armando scopre tutto ma non la perdona perché per lei avrebbe fatto enormi sacrifici e non accetta il fatto che lo abbia lasciato per coprire debiti che avrebbe pagato lui stesso per suo conto.
Inizia così a vendicarsi in maniera spietata e la salute di Margherita ne risente a tal punto da dover andar via da Parigi per curarsi. Scriverà moltissime lettere ad Armando ma morirà comunque da sola.
Qui si parla di una cortigiana che nonostante faccia un lavoro poco rispettabile e privo di sentimenti veri, ha dentro di sé dei sani valori. Si scopre capace di amare veramente qualcuno e questo amore la farà rinascere piano piano cancellando le tracce degli innumerevoli altri uomini che hanno approfittato del suo corpo in precedenza. Non si guarda solo il lato di una medaglia, si scopre l'umano che c'è dietro ad una donna che si concede per lavoro e non ci viene da rimproverarla ma da ammirarla per il suo coraggio nel buttarsi per la prima volta in una storia diversa, senza certezze. Armando è controverso perché la ama ma allo stesso tempo si vendica pesantemente per esser stato lasciato nonostante fosse per un valido motivo. Non si ferma nemmeno di fronte alla sofferenza di Margherita che dimostra essere devota a lui fino alla fine dei suoi giorni. I ruoli si invertono: Armando passa da innamorato premuroso a personaggio geloso e vendicativo perdendo il suo lato umano; Margherita invece pare la solita cortigiana villana e sboccata ma diventa quasi divina sacrificandosi per il suo bene e quello di Armando.
Una figura coraggiosa e da ammirare, ecco cosa risulta essere alla fine del libro.
Probabilmente ho fatto un'analisi un po' caotica questa volta ma la conclusione è semplice: leggetelo.
Potrebbe essere apprezzato da tutti, anche da coloro che non leggono troppo volentieri le storie d'amore perché fornisce anche un'analisi della società del tempo ( 1800 ) e non è la solita storiella scontata e strappalacrime.
Consigli e commenti sempre ben accetti. ^_^
Buona lettura!