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PAURA DELLA PAURA ?
Tante possomo essere le paure :
del buio, di alcuni animali, del cambiamento,della solitudine, della novità, dell'incognito, del mistero...
E' un'emozione che tutti abbiamo provato o proviamo.
La lettura del racconto "Il pozzo e il pendolo", mi ha fatto riflettere sulle mie paure ( troppe...) e sulla modalità di rapportarmi con la paura.
So per certo che non bisognerebbe avere paura della paura e impararare ad accettarla, ma come si sa ognuno di noi ha la propria percezione di essa e assume un modo di comportamento anche in base alla proprie sensibilità e fragilità.
Edgar Allan Poe, sembra non avere paura di aver paura...anzi!
Il racconto è una continua sfida alle paure più estreme; il protagonista raggiunge livelli di terrore e orrore notevoli, per poi in extremis riuscire ad essere freddo , calcolatore e a trovare in ogni occasione la calma giusta per sedare la propria ansia e considerare il fenomeno vissuto nei termini corretti e precisi.
Il protagonista è l'anti-Pia; quindi essendo l'esattamente il contrario di me, ho faticato a capirlo. E' stato però motivo di grandi riflessioni da parte mia e sono contenta di ciò.
( Ci sono stati momenti durante la lettura ,che pensavo che in fondo si trattava di segni d'inchiostro su un foglio...quindi nulla di reale e di cui aver paura! )
Io credo che questo autore, reduce da un'infanzia molto triste ed infelice, abbia dovuto vivere grandi paure e che per necessità abbia imparato ad affrontarle e a viverle con atteggiamento di sfida...un vero peccato che sia morto giovane, perchè ci avrebbe regalato libri di un'intensità davvero notevole.
Per non parlare degli altri racconti che si trovano nel libro, dove ci rivelano la sua vivace intelligenza soprattutto matematica, la sua capacità immaginativa a livello fantascientifico, le sue conoscenze astronomiche, ma anche ... putroppo...la sua misantropia.
Eventi assurdi compaiono nei suoi racconti, dove spesso follia e normalità vari di pari passo...dove il voler superare il confine "umano e sano"emerge con prepotenza. Neppure la morte diventa un ostacolo; per Allan Poe non esistono limiti, in nessun campo e tutto con lui può essere. Una sua lettura ci può portare ovunque, dove nemmeno la nostra mente ( o perlomeno la mia ) può arrivare.
E credo che il tutto possa essere giustificato, a mio avviso, dalla sua fine e acuta intelligenza, mista ad una gran sofferenza vissuta.
Una lettura che fa capire dove possa condurre un'infanzia negata...dove il tutto diventa davvero possibile... da far paura!!!
Buona lettura .
Pia
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Commenti
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Terrò presente questa tua segnalazione.
Ho letto la parola "Misantropia". E' un brutto sentimento che speriamo di tenere tutti il più lontano possibile.
Ciao...
@ Gianfranco: concordo e ti ringrazio per aver sottolineato il brutto sentimento della misantropia...
@ Marcella : caspita hai affrontato sin da piccola certe letture: i miei complimenti; io da piccola ero molto protesa verso e solo quelli che consideravo i buoni sentimenti...non volevo saperne di affrontare e gli altri...forse per questo io...chi ha letto la mia recensione ora sa...
Grazie di cuore, Pia.
Eh si...ogni tanto anche io mi stupisco di me...si cambia...si, la vita ti porta a cambiare; e ti ritrovi a leggere libri che mai avresti pensato di leggere...un po' invogliata da qualche recensore, un po' per curiosità, un po' perchè senza accorgerti ti ritrovi diversa...
:D
Pia
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