Dettagli Recensione
Una lettura cerimoniosa
Romanzo ambientato nell’Inghilterra aristocratica dell’Ottocento.
Emma occupa le giornate passeggiando, intrattenendo pubbliche relazioni, vezzeggiando il padre e fantasticando su improbabili matrimoni altrui. Lei, nubile per scelta e nobile di nascita, prende sotto la propria ala protettrice una fanciulla del posto dalle origini modeste, iniziandola alla superiorità intellettuale. La nostra eroina armata di profonda autostima, fra balli e discorsi elaborati, sarà vittima di imbarazzanti equivoci, di studiati inganni e di cocenti delusioni. Dissipata la nebbia dell’illusione e presa coscienza dei limiti, riuscirà Emma a vedere oltre la propria presunzione? Ci sarà un lieto fine per le eleganti dame inglesi?
Emma è al contempo amabile e odiabile. Una donna affascinante, intelligente, di ideologia femminista e moderna, caratteristiche che ispirano reverenza. Altri aspetti suscitano tutt’altro che simpatia; l’appartenenza ai ranghi superiori la porta ad emettere sentenze inappellabili, giudica gli altri esseri inferiori, a prescindere dalla ricchezza interiore. Gli ambienti sono descritti sommariamente, i vari personaggi, anche quelli secondari, sono ben analizzati a livello caratteriale e psicologico, al contrario dell’aspetto fisico, difficile fare un ritratto mentale di loro. Una figura particolarmente noiosa è il padre di Emma, ipocondriaco e lamentoso. Si contrappone all’affabile signor Knightley, generoso ed umile. In generale il romanzo è un affresco dell’epoca, in certi punti vivido, in altri opaco.
Lo stile dell’autrice è meritevole, una penna pregiata, la qualità è innegabile. Alcune ripetizioni infastidiscono, i vocaboli “cara” ed “intelligente” sono frequenti. I toni sono formali, altri tempi, altre usanze. Il contenuto è frivolo, tratta appunto di innocenti tresche amorose.
Concludendo, una lettura cerimoniosa, da pizzi e merletti.
Indicazioni utili
Commenti
2 risultati - visualizzati 1 - 2 |
Ordina
|
2 risultati - visualizzati 1 - 2 |