Dettagli Recensione
Henry ci racconta la fine di un giovane
Inizialmente non ebbi intenzione di leggere questo libro,perché avevo una lista di libri da leggere che si estendeva quanto il raggio terrestre,ma dovevo,perché mi era stato assegnato da leggere dalla professoressa. Ero in classe che la guardavo preoccupata e intanto pensavo che fosse un peccato,perché tutti quei libri avrebbero aspettato ancora un altro po' per essere divorati. Le mie lagne furono ammutolite non appena lessi la prefazione e l'introduzione del libro. Che questo testo contenga spoiler o meno,non muta molto la situazione poiché è la trama stessa,l'introduzione del libro a presentare l'inizio della fine di Dorian;la lettura è solo una rivisitazione di tutto ciò,una rievocazione.
Il ritratto è prova che l'uomo non può sfuggire ai propri peccati. Dorian Gray pensa di poter estirparsi di dosso la coscienza sporca e quindi pugnala il ritratto,l'origine delle sue colpe e della sua pazzia. La morte,però,pugnala lui,diritto nel cuore. Adesso mi balena in mente la figura del soldato nella canzone "Samarcanda". Egli crede di essere sfuggito alla morte,finalmente,ma si gira e se la ritrova davanti,senza più via di scampo.
Penso che il libro valga più per gli aforismi di Henry,che per il contenuto;e che sia lui stesso ad essere il protagonista,o meglio il narratore. Egli presenta la vita della persona che ha sedotto con le sue malvagi parole verso l'estremo narcisismo. E nella Prefazione:"La Vita imita l'Arte più di quanto l'Arte non imiti la Vita" chi direbbe questo,se non Henry?
Per quanto possa essere odioso,detestabile,egoista,cinico...Henry affascina. Quante volte ho alzato gli occhi per sbuffare delle sue teorie ciniche! Ma se non fosse apparso,il libro avrebbe perso tutta la sua sostanza.
Povero Basil. Nonostante sia stato il "più buono di tutti",è il personaggio che mi è piaciuto di meno. Un amore platonico non corrisposto,addirittura assassinato dalla persona che gelosamente non mostrava all'amico Henry. La sua morte è sembrata...ridicola. Non provavo alcuna emozione al riguardo,ormai gli unici personaggi erano e sono sempre stati Dorian e Henry. Come definirlo...un personaggio piatto. Un personaggio che non sorprende il lettore,un personaggio di passaggio.
Sybil Vane mi irritava. Solo perché aveva trovato l'amore della sua vita,aveva il diritto di considerare inutili le sue capacità di attrice?! Semplicemente lunatica e irritante.
...Penso che Henry mi abbia contagiato della sua natura cinica.