Dettagli Recensione
De profundis
Il "De profundis" è più che un libro, una lettera scritta negli anni del carcere da Oscar Wilde al proprio amante Bosie.
In questo scritto egli narra della loro vicenda sentimentale, dei pochi momenti di gioia vissuti assieme e dei molteplici momenti di sofferenza, del suo amarlo senza freni donandosi completamente fino anche al dilapidare il proprio patrimonio per lui, ricevendo in cambio freddezza.
Come molti scritti di Wilde questo è più che mai attuale, infatti non fosse che in esso viene narrato un amore tra due uomini, in esso oggi potremmo leggere la storia d'amore tra un uomo, ricco, famoso e potente e la propria giovane amante.
Insomma gli anni trascorrono, ma le debolezze e gli errori degli uomini si ripetono come in un film già visto.
Il contenuto del libro è un carosello dei peccati dell'uomo, peccati che lo portano verso una lenta e inevitabile caduta in un abisso senza fine.
Nelle pagine si sente e si legge la sofferenza di un uomo che per amore ha dato tutto...e per amore ha perso tutto, un uomo che ripensa al passato non con una vena di malinconia per l'amore perduto, ma con amarezza e disprezzo per aver perso tutto, disprezzo verso se stesso e la propria stupidità.
Ho amato moltissimo i libri di Wilde ma questo è un po' troppo ripetitivo e denso di lamenti.
Personalmente non mi è entrato dentro anche se molte persone l'hanno trovato un'opera meravigliosa, rispetto il loro giudizio, ma io ho trovato che dopo le prime 20 pagine era un ripetersi di lamenti continui.
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Questa non l'ho capita...