Dettagli Recensione
Toccante e indimenticabile
E’ impossibile non commuoversi sfogliando le ultime pagine di un libro che racconta di un amore scandaloso, un amore così puro e intenso ma, al contempo, schiavo di una società Ottocentesca ipocrita e dedita al pettegolezzo. Marguerite Gautier, una cortigiana francese, è la protagonista del libro “La signora delle camelie” di Alexandre Dumas. Una donna intelligente, sensibile e, come tutte le cortigiane dell’epoca (le famose “lorettes”, come decise di definirle Nestor Roqueplan), conduce una vita nel lusso e nella spregiudicatezza. Una vita, potremo dire, “peccaminosa”. Una vita che, ovviamente, si distingue rispetto a quella del suo amante: Armand Duval. Armand non è né ricco, né povero. Egli conduce una vita tranquilla, adeguata ai canoni richiesti all’epoca per persone del suo ceto. I due si incontrano, per la prima volta, a teatro grazie all’intervento di un amico caro ad entrambi. Per Armand è subito amore: egli si lascia impressionare, come tutti gli uomini, dalla estrema bellezza di Marguerite. Per lei, invece, Armand costituisce motivo di riso e, infatti, si diverte ad umiliarlo. I due, poi, non si incontreranno per molto tempo e, grazie al caso, riusciranno a ritrovarsi e a dar vita ad una splendida storia d’amore. Marguerite ha molti amanti, ma confessa di aver provato amore solo per il suo piccolo cagnolino, che era l’unico capace di preoccuparsi sinceramente di lei. E’ una donna che cerca di ostentare felicità ma, in realtà, nasconde estrema insicurezza e un opprimente senso di solitudine. Tra le donne che le sono amiche solo per il suo patrimonio o per ricevere in prestito abiti, gioielli o carrozze e gli uomini, invece, che la amano solo quando è bella, quando può donare il suo corpo e la abbandonano quando, invece, incombe la malattia. Marguerite, infatti, è malata di tisi e forse è proprio questa malattia ad avvicinarla a Armand che, al contrario degli altri uomini, prova estrema pena e compassione per la sua condizione. Egli, pur di tenere vicino a sé la sua amante, promette di accettare la sua condizione, i suoi “tradimenti” anche se questo, ad Armand, costerà molto sforzo perché dovrà lottare contro la forza che, più volte, ha minacciato il loro rapporto: la gelosia. E’ difficile amare una cortigiana, questo Dumas lo spiega e sottolinea più volte ed è capace anche di rispondere alla domanda che sorge spontanea in ogni lettore: “perché Marguerite non abbandona questo tipo di vita?”. La risposta è così semplice, così ovvia che ci si vergogna persino di aver posto la domanda: i debiti e la paura. Marguerite è abituata a condurre una vita nel lusso, una vita che comporta ingenti debiti che ella può ripagare solo facendo la cortigiana. Armand non sarebbe mai capace, col suo modesto patrimonio, di ripagare i debiti di Marguerite e di permetterle di condurre una vita così agiata. A ciò si ricollega anche la paura di Marguerite. La paura dell’amore di Armand, così violento ed estremo e, quindi, il timore che si spenga così velocemente com’è sorto. La donna finirebbe per abbandonare una vita cui è abituata, cui è estremamente legata per poi essere, a sua volta, abbandonata dall’uomo che amava. Ciò preoccupa Marguerite sin dai primi momenti del loro amore. Questo, però, non le impedirà poi di cercare di sanare i suoi debiti ed essere finalmente libera di vivere il suo amore con Armand, rispettando il suo sentimento e, quindi, la sua gelosia. E’ sicuramente il momento più intenso della loro storia: i due si rifugiano in una casa in campagna, vivendo l’uno dell’altro e allontanandosi dalla pressante Parigi. Proprio nel momento in cui Armand, finalmente, è felice, il padre si inserisce nel loro amore, preoccupato per la reputazione del figlio che è minacciata dalla relazione con Marguerite. Il padre di Armand convince Marguerite a rompere questa relazione, facendo leva sul futuro di Armand, che è minacciato dall’esistenza di lei. Allora, in un rispettabile e ammirabile sacrificio, Marguerite chiude con Armand, allontanandosi definitivamente (o quasi) da lui. Il ragazzo reagisce con estrema rabbia a questa rottura, incolpa Marguerite, la giudica, la disprezza e prova un’estrema rabbia e un intenso disprezzo. Torna a Parigi, la incontra e decide di “punirla”. Si fa vedere con altre donne, finge di essere innamorato di una sua amica che attira a sé col denaro e coi regali. Umilia e offende Marguerite che, stremata, decide di recarsi da lui e di chiedergli pietà. I due passano una notte insieme e in Armand si risveglia l’amore intenso ed estremo per Marguerite che, al mattino, scompare nuovamente, facendo posto all’odio e al disprezzo. I due, quindi, si allontanano. La malattia di Marguerite la conduce lentamente e dolorosamente alla morte ma ciò non le impedisce di scrivere delle lettere che, in seguito, verranno recapitate ad Armand e gli consentiranno di scoprire che è stato, in realtà, il padre la causa della loro rottura. Questa è la storia di Marguerite e Armand, una storia che emerge dai racconti che Armand fa al narratore, conosciuto così, per caso. Il narratore inizia la storia dichiarando che ciò che racconterà è tutto vero. E’, in effetti, lo è: il personaggio di Marguerite è, in realtà, Marie Duplessis, che condusse una vita simile a quella di Marguerite. Una cortigiana, estremamente bella, viziata, sola ed infelice: questa fu la vita di Marie Duplessis. Dumas ebbe modo di conoscerla perché ella fu la sua amante e, forse, è proprio per questo che l’autore è così capace a descrivere la personalità intricata, all’apparenza incoerente ma, in realtà, estremamente stabile e razionale, di Marguerite. Dumas non si limita a raccontare una storia anche se essa ha sicuramente il merito di essere estremamente originale e toccante. Nella sua opera, infatti, sono presenti numerose riflessioni che, raramente, trovano spazio in un romanzo d’amore. La società meschina, consumistica e superficiale, la pietà e la comprensione nei riguardi della vita di una cortigiana, l’invidia e l’ipocrisia delle donne e degli uomini, l’amore e la razionalità; questi sono solo alcuni dei temi che Dumas affronta nella sua opera che, all’apparenza, sembra così lontana dalla nostra realtà ma, con un po’ di attenzione, possiamo renderci conto della sua attualità e freschezza. Una visione disillusa, razionale e spregiudicata del mondo che non si limita a sottolinearne con disprezzo i lati negativi ma ne esalta anche la positività. Questa positività, indubbiamente, è rappresentata dall’Amore che, sicuramente, si esprime nei suoi massimi livelli in Marguerite e Armand. Un amore che stimola le nostre speranze e allontana i nostri timori e pregiudizi e, indirettamente, rende inevitabile, per il lettore, concludere la lettura del romanzo chiedendosi se mai potrà trovare un amore come quello di Marguerite e Armand.