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Fanny Price
Non posso non iniziare questa recensione senza prima dire quanto sia meraviglioso leggere le opere di Jane Austen e, anche nel caso di Mansfield Park, il giudizio non poteva essere che uno: favoloso!
Non ho ancora trovato nessuno che, al pari di Jane Austen, sappia trasportarti in un lontano passato dove c’erano le lettere, quelle vere, che aspettavi con ansia di ricevere e di poter leggere nell’intimità della propria stanza per poter gioire o soffrire in privato, quando esistevano quelle arti, ora quasi completamente perdute, come il ricamo, su cui si basavano i giudizi sulle donne insieme ad altre capacità tipicamente femminili.
E nessuno, al pari di Jane Austen, sa delineare il carattere di un personaggio a partire da poche parole o anche da solo un commento di un altro personaggio, insinuando nel lettore un pregiudizio ancor prima che il soggetto entri in scena.
E così sono entrata a Mansfield Park e ho potuto conoscere Fanny Price…
Devo dire che è stato un incontro sconcertante, abituata come sono a Elizabeth Bennet di Orgoglio e Pregiudizio!
Fanny Price è una ragazza timida e delicata, decisamente un po’ troppo timida per i miei gusti, ma che sa cosa solo le cose importanti della vita e si comporta in modo da proteggerle. Forse a volte ha un atteggiamento troppo passivo, ma sa qual è il suo bene e in questo riesce ad imporsi.
Ho conosciuto anche Edmund. Inizio col dire che non c’è assolutamente paragone con Darcy e proseguo dicendo che ha ceduto un po’ troppo facilmente a due occhi belli, ma senza reale sostanza, su un visino grazioso. E qui mi voglio fermare perché come personaggio maschile, non ha suscitato le mie simpatie.
Altri, forse troppi, personaggi andrebbero descritti e commentati, primi fra tutti Mary e Henry Crawford… A tratti sembrano loro i veri protagonisti del romanzo, ma si sa che la nostra amata Jane Austen riesce a trovare spazio per tutti i suoi personaggi.
Inutile cercare di descrivere in poche parole lo stile di Jane Austen, perché è davvero complicato rendere giustizia a quella ironia che utilizza per descrivere gli eventi e i tempi del romanzo. Bisogna leggere per capire…
In conclusione, questo romanzo, non è quello che preferisco tra quelli di Jane Austen, forse perché non è presente un classico lieto fine (punto che mi ha lasciato profondamente insoddisfatta), ma tutta la storia mi ha letteralmente rapita, perciò come facevo a non adorarlo??