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Il rischio 'ideologico'
Il racconto, scritto al nascere del Naturalismo, è ben congegnato e, oltrepassate le prime pagine, si fa leggere agevolmente. A me, però, sembra contenere un difetto, proprio dove si colloca l'intenzione di trarre un punto di forza: la denuncia dell'ipocrisia della società, nel perseguire i propri interessi, nella carenza di solidarietà. Tale obiettivo, che ha una nobiltà d'intenti, qui pare non giovare alla qualità letteraria, perché rischia di fare della giovane prostituta un monumento, un'eroina proprio per la sua condizione emarginata: l'ideologia, che sta alla base dell'opera, rende un po' fragile il racconto, con la suddivisione in 'buoni' e 'cattivi', per raggiungere il fine dello smascheramento sociale. La povera giovane commuove il lettore che diventa solidale con lei, anche perché è l'unico personaggio a cui l'autore ha dato approfondimento psicologico, che ha reso cioè 'umano'.
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