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L’orrore, l’orrore
Siamo sul tratto finale del Tamigi a bordo del Nellie, una iole da crocera, in attesa che la marea cambi per poter percorrere quell'ultimo pezzo di fiume che conduce al mare e agli estremi confini del mondo. Sotto il livido bagliore delle stelle, avvolti da una foschia incombente, seguiamo la calda voce del capitano Marlow che ci guida in esotici e avventurosi ricordi mentre fuori il faro di Chapman splende intesamente e un andirivieni di luci risalgono e scendono la corrente. Le memorie del vecchio lupo di mare ci trasportano così in un altro continente, l'Africa, a bordo del battello di una compagnia coloniale a risalire il corso di un altro fiume per inoltrarci nel cuore tenebroso di una terra inesplorata, in una natura pericolosa e selvaggia come le popolazioni che la abitano. Ma questo lento tragitto fluviale è solo il pretesto per un altro viaggio, quello mentale, storico, antropologico nei più oscuri recessi della natura umana, un percorso crudo e tristemente veritiero tra gli orrori e le efferatezze che una società che ha la pretesa di autodefinirsi civile e progredita finisce per compiere ogni qual volta ci siano di mezzo il potere e il guadagno. Tema centrale di questo breve romanzo di Conrad è infatti una profonda e ben strutturata critica alle mostruosità del colonialismo occidentale, una impietosa denuncia nei confronti dell’ipocrisia di chi si maschera da portatore di civiltà e progresso ma in realtà ha il solo scopo di soggiogare la gente e sfruttare le risorse del territorio. “L’orrore, l’orrore” grida il signor Kurtz in punto di morte pensando alle barbarie commesse in nome di una insaziabile fame di avorio e di dominio. “L’orrore, l’orrore” dovremmo gridare tutti davanti alla consapevolezza che a più di un secolo di distanza nulla è cambiato: Il petrolio ha preso il posto dell’avorio, i caccia militari quello dei traghetti coloniali, la presunzione di poter civilizzare gli altri si è trasformata nella pretesa di dover diffondere una discutibile democrazia, ma le bassezze, le atrocità, i soprusi perpetrati per riuscire a raggiungere vergognosi obiettivi economici e politici non hanno ancora avuto fine e l’umanità appare sempre più come una nave che solca un mare sbarrato da un nero banco di nubi diretta verso il cuore di una tenebra immensa.
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Commenti
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se capita lo leggo anch'io.
notte paola
Bruno
@Rollo: si ne ho sentito parlare ma non sapevo neanche fosse ispirato al libro...mi hai incuriosito, lo guarderò al più presto e ti farò sapere :-)
@Paola: si te lo consiglio...e poi trovi la versione economica della Newton a 99 centesimi
@Bruno: già...purtroppo il tempo passa ma certi atteggiamenti non cambiano mai...
interessanti le tue riflessioni
Ho apprezzato molto il libro così come l'intento di Conrad.
Valentina
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