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UNO STUDIO IN ROSSO - Arthur Conan Doyle
Uno studio in rosso – Arthur Conan Doyle
Premetto che non sono un’amante del genere giallo. Pochi, ma davvero pochi libri mi hanno preso. Il più delle volte non arrivavo oltre il rinvenimento del cadavere, forse dato anche dalla scelta di libri sbagliati, chissà! O forse perché dopo aver letto “10 piccoli indiani”, nessuno mi ha mai stimolato più di tanto a scoprire la verità. Allora mi sono detta che, dato che questo Sherlock Holms piaceva tanto ed è uno dei romanzi che DEVONO far parte della libreria di un lettre accanito (quale sono!), potevo provare.
Wow!
Il personaggio di Sherlock è a dir poco fenomenale! Dopo aver capito il suo modus operandi, ho provato ad applicarmi anche io per cercare di capire chi fosse l’assassino; insomma, mi sono messa in gioco! Perché secondo me è proprio questo che manca a molto gialli: farti alzare per un attimo gli occhi dal libro per cominciare a ragionare per scoprire l’identità del colpevole. Questo è il vero scopo di un giallo. Il lettore indaga insieme ai protagonisti.
Fortunatamente Watson è umano tanto quanto noi, così da non farci demoralizzare nel momento in cui non riusciamo a scogliere la matassa intricata che è la trama.
Quindi dovrei correggere la prima frase della mia recensione: “premetto che non ERO un’amante del genere giallo!”
Ora sono immersa nella lettura di un secondo romanzo: “Il segno dei quattro”. Sono più che sicura che on mi deluderà!