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Cime Tempestose
 
Cime Tempestose 2013-12-27 18:58:20 Pupottina
Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
Pupottina Opinione inserita da Pupottina    27 Dicembre, 2013
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Mi sono smarrita nella brughiera

“Non lo amo perché è bello, ma perché è ancora di più uguale a me stessa di quanto possa esserlo io. Di qualsiasi cosa siano fatte le nostre anime, la sua e la mia sono identiche.”

Giornate nebbiose e fredde. Vento di tempesta e brughiera a perdita d’occhio.
Nel punto più impervio sorge l’antica dimora degli Earnshaw, denominata “Cime Tempestose” proprio per questa sua caratteristica ambientale.
È a Cime Tempestose, il signorile casale nella brughiera dello Yorkshire, che ha inizio le vicenda sentimentale di Catherine e Heathcliff, una storia d’amore come poche, fatta di passione, odio e vendetta. Cime tempestose di Emily Brontë è il suo unico romanzo ed è stato pubblicato nel 1847.
Il romanzo non venne accolto bene dalla critica per la sua struttura narrativa innovativa, fatta di un racconto nel racconto. Infatti è Nelly, la governante di famiglia, a raccontare, a distanza di anni, la storia di Catherine e Heathcliff, influenzandola con il suo punto di vista, fatto di giudizi e pareri, a volte profondamente negativi, mentre in altre più carichi dell’affetto e della pena che ha provato per i suoi padroni.
Il gentiluomo Lockwood è il motivo della narrazione, colui che sprona Nelly a raccontare la storia travagliata di Catherine e Heathcliff e di come l’amore alle volte può essere estremamente distruttivo.
Heathcliff si è sentito tradito da Catherine e le ha giurato vendetta. Le sue parole non sono state un semplice sfogo in un momento di rabbia, ma hanno avuto un piano diabolico anche sui rispettivi figli di entrambi. Hanno creato un uomo incapace di provare amore, soprattutto dopo la morte tragica di Catherine.
Il cuore di Heathcliff, ferito dalle angherie della vita e dall’amore che aveva provato per Catherine, ha premeditato e programmato una vendetta che si è perpetrata, a lungo, nel corso degli anni.
Per questi protagonisti, divorati dalla passione e dalla sete di potere, si prova poca simpatia nella loro prolungata autodistruzione. Lo stesso Heathcliff, alla fine, non sente di aver trovato pace, grazie alla sua vendetta.
La tempesta costante nei luoghi si infonde nelle anime dei protagonisti, tormentati, oltre che dai sentimenti, anche da una serie di catastrofi e di lutti familiari.
Più interessante è la prima metà del romanzo che è un crescendo di memorabili ed eterne citazioni sull’amore.
L’ombra tardo gotica della ghost story aleggia sul destino dei personaggi che continuano a cercarsi e a far parlare di loro anche dopo la morte, rammaricati dal non aver attuato scelte diverse in vita, che avrebbero potuto renderli felici, ma che non avrebbero reso tanto interessante questo romanzo. E alla fine quasi viene voglia al lettore di visitarne i misteriosi e malinconici paesaggi di brughiera, avvolti dall’ormai troppo celebre vento tempestoso.

“Il mio grande assillo nella vita è LUI. Se ogni altro essere umano perisse e LUI sopravvivesse, io continuerei a esistere; e se ogni altra persona restasse a questo mondo e LUI dovesse essere annientato, l'Universo si trasformerebbe in qualcosa di terribilmente estraneo. Mi sembrerebbe di non farne più parte."

“Catherine, possa tu non avere riposo finché io vivrò! Hai detto che sono stato io a ucciderti … perseguitami allora! Gli assassinati perseguitano i propri assassini. Credo ..- so che altri fantasmi hanno vagato su questa terra. Sii con me sempre, assumi qualsiasi forma, fammi impazzire. Ma non lasciarmi, in questo abisso, dove non posso trovarti. Oh Dio, è un dolore indicibile. Non posso vivere senza la mia vita, non posso vivere senza l'anima mia.”

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Commenti

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Hai dato un'ottimo quadro di questo romanzo e mi sembra di aver capito dalle tue parole che ti è piaciuto ma, dalle stelline che hai attribuito, lo hai giudicato non troppo piacevole ...questo ha a che fare con il finale o con il dramma dei protagonisti?
In risposta ad un precedente commento
Pia Sgarbossa
28 Dicembre, 2013
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Ho sempre pensato che questo libro mi potesse piacere e prima o poi lo leggerò...ma inizio a sentirlo ...forse anche troppo struggente...mah...
Bravissima Pupottina nella tua analisi...complimenti, Pia.
In risposta ad un precedente commento
Pupottina
28 Dicembre, 2013
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con entrambe le cose.
ho adorato la prima metà, ma la seconda l'ho trovata pensante, anche se funzionale all'originalità della storia
In risposta ad un precedente commento
Pupottina
28 Dicembre, 2013
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adoro le storie d'amore a lieto fine e se non c'è mi manca sempre qualcosa...
qui l'amore è eternità, ma l'indole orgogliosa e questioni prettamente sociali di quel periodo lo ostacolano. Dall'amore si passa all'odio e alla vendetta e sono troppo romantica per vedere positivamente questi rapporti di causa-effetto
bello eh? vero che l'odio che si assorbe durante la lettura mette a disagio.
la capacità narrativa ne assume il merito.
anche se l'amore , mi piace immaginarlo diverso.
brava. a presto paola
Avendo letto cime tempestose poco più che adolescente, non apprezzai la figura dei due protagonisti, non accettavo un amore così grande ma così malato, così svilito dal rancore e dalla superbia. Ora credo che sia una lettura unica. Mi è piaciuta moltissomo l'analisi che ne hai fatto.
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