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La signorina Else
 
La signorina Else 2013-12-23 17:29:23 annamariabalzano43
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
annamariabalzano43 Opinione inserita da annamariabalzano43    23 Dicembre, 2013
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La signorina Else di Arthur Schnitzler

“La signorina Else” di Arthur Schnitzler fu pubblicato per la prima volta nel 1924, cioè due anni dopo l’Ulisse di Joyce. Questo riferimento temporale è importante per la tecnica narrativa usata da Schnitzler: lo stesso monologo interiore (stream of consciousness), che rese celebre il personaggio di Molly Bloom dell’Ulisse.
L’azione del romanzo si svolge in un tempo brevissimo, e in uno spazio e in luogo più o meno sempre uguali, quasi l’autore avesse voluto rispettare le rigide unità aristoteliche.
Il dramma della giovane Else inizia con l’arrivo di una lettera della madre, che la raggiunge in una località di villeggiatura, San Martino di Castrozza, e che le comunica la minaccia che incombe sul padre: egli rischia l’arresto se non paga in brevissimo tempo un debito di cinquantamila fiorini. Molto esplicitamente Else viene incoraggiata, anzi esortata da sua madre a vendersi al ricco signor von Dorsday, molto più vecchio di lei e suo spasimante.
Da qui ogni pensiero, ogni dialogo, ogni incontro viene filtrato dalla mente di Else e da lei interpretato. Da giovane donna bella e piena di prospettive rosee per il suo futuro, in una società alto-borghese mitteleuropea, Else si trasforma ai suoi stessi occhi in sgualdrina pronta a concedersi per denaro. Ripugnanza e disgusto per la condizione in cui verrebbe a trovarsi, non per sua scelta, le fanno considerare soluzioni alternative: il suo carattere così conosce un’evoluzione nel giro di poche ore. Cedere al ricatto vuol dire rinunciare ai propri sogni; il rapporto affettivo con i genitori muta e si trasforma in alcuni momenti in astio e rancore, pur lasciando qualche spazio alla pietà filiale. Else presenta se stessa e si descrive come una giovane molto bella, la cui bellezza è in fondo la sua condanna.
La storia, nella sua semplicità è la denuncia dei limiti di una società superficiale e egoista che non esita a trascurare i più elementari doveri di onestà e rispettabilità.
La bellezza di una figlia diviene comoda e facile merce di scambio, in un’epoca in cui l’emancipazione femminile è ancora solo un movimento affidato all’iniziativa delle suffragette.
L’interesse di queste romanzo breve non risiede dunque esclusivamente nella tecnica narrativa, ma anche nel suo messaggio sociale: la donna di Schnitzler appare ancora prigioniera di quegli schemi che ne hanno limitato per troppo tempo la libertà di scelta e di azione.

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Commenti

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Che inquadratura! Da fotografa professionista, attenta all'espressione del soggetto, alla posa, al colore, alla tecnica... in un'istantanea.
Ma è difficile come l'Ulisse? :-)

Bruno

Quoto Bruno, sempre bravissima.
No, assolutamente. Questo si legge rapidamente, è chiaro e no pone alcun problema di interpretazione. E' un ritratto interessante dell'epoca. Grazie Bruno.
Grazie, C.U.B!
verrà il tempo in cui mi avvicinerò anche a questo autore, oramai gli faccio l'occhiolino da anni!
Ora sto approfondendo un altro autore austriaco suo contemporaneo, ossia Zweig....
Eppoi ho la mia copia dell'Ulisse che mi aspetta già pronta sullo scaffale, devo solo trovare il coraggio...

Grazie della splendida segnalazione Anna Maria!
grazie Silvia.
Schnitzler riesce in poche frasi a penetrare nell'animo dei personaggi che descrive.
Non ho letto questo titolo, ma "Doppio sogno" sì e anche lì si vedono prospettive particolari scritte con uno stile moderno e raffinato che trascende la trama che descrive.
mi sembra di capire che anche in questo caso si abbia questo risultato.
Si, Silvia, credo che tu abbia ragione. Non ho letto Doppio sogno, mi incuriosisce perché so che ne è stato tratto il film di Kubrick Eyes wide shut, che peraltro non mi ha proprio entusiasmato. Ma si sa Kubrick non è così semplice.....
In risposta ad un precedente commento
silvia t
25 Dicembre, 2013
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Di sicuro Kubrick non è un autore semplice, ma di sicuro è stupendo sotto tutti i punti di vista.
Eyes wide shut non è del tutto di Kubrick poiché é morto prima di finirlo, infatti anche se tutte le scene sono girate da lui il montaggio lo ha ultimato Spielberg e quindi immagino che il risultato non sia perfetto.
Kubrick era un perfezionista maniacale e se hai avuto la fortuna di vedere qualche suo film antecedente a Eyes wide shut lo si potrai notare!
Un genio sotto tutti i punti di vista, non ha fatto un capolavoro ha fatto tutti capolavori, uno per genere!
Concordo sul giudizio complessivo su Kubrick, anche se a me è rimasta quell'impressione di pugno nello stomaco che mi provocò la visione di Arancia meccanica. Certamente lo vidi in un momento in cui non ero pronta psicologicamente....
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