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Cuore di tenebra
 
Cuore di tenebra 2013-11-25 18:16:35 Martiii08
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
3.0
Martiii08 Opinione inserita da Martiii08    25 Novembre, 2013
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Tenebre a piccole dosi

Cuore di tenebra.
Il titolo lo abbiamo letto tutti, ma pochi l'hanno compreso fino in fondo. Ma partiamo dall'inizio.
Il romanzo è a sfondo storico ed è ambientato nell'800, in quelli che furono i tempi del colonialismo e delle grandi guerre di conquista. L'autore ha scelto di includere il suo protagonista in un determinato contesto: quello del Congo. Ma perché proprio il Congo? Tutto ruota intorno allo sfruttamento degli schiavi neri nelle piantagioni, progetto portato avanti con particolare avidità da Leopoldo II (non certo nome di fantasia), fondatore dell'Associazione Internazionale Africana, fondata, solo di "facciata" con lo scopo di accaparrarsi il Congo e di trasformarlo in proprietà belga. Ed è proprio in questo sfruttamento e in queste miseri condizioni che il nostro Marlowe si ritrova a vivere (e in seguito, come da narratore, a raccontare). Lo stile è quello che si addice all'800, basato su termini di linguaggio elevato e quasi aulico, scritti in un inglese antico e ormai in disuso. E' uno dei mattoni della letteratura inglese, così come tutte le letterature ne hanno. E con mattone non intendo darne una connotazione negativa; anzi, la mia intenzione è quella di dare un voto complessivo positivo, nonostante la lettura non mi sia sembrata affatto facile. Più di tutto mi è piaciuta la scelta del contesto storico, che mi ha fatto aumentare il punteggio del romanzo. Bello, difficile e un po' pesante. Va letto con la giusta intenzione e con il giusto scopo: non si è certo in procinto di leggere un romanzo Harmony, ma un caposaldo della letteratura che va preso a piccole dosi.
Per quanto riguarda la tenebra, più che nel cuore, l'ho vista nelle misere condizioni degli schiavi. Condizione amara che mi ha dato da pensare.

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Classici classici classici classici.
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Commenti

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Bella recensione Martina.
Pia
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Martiii08
25 Novembre, 2013
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Grazie Pia, spero un giorno di essere brava come lo sei tu. :-)
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Pia Sgarbossa
25 Novembre, 2013
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Ma sei bravissima anche tu! Davverooo...sei gentilissima!
Pia
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Martiii08
26 Novembre, 2013
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Mi fa sempre piacere ricevere complimenti da adulti. Specialmente quando sono così acculturati come lo sei tu :-)
Su questo libro non mi esprimo perché non l'ho letto, ma i classici di solito non sono né pesanti né aulici e senza di loro la letteratura sarebbe ben poca cosa. Se poi non si apprezzano è un'altra storia.
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Martiii08
27 Novembre, 2013
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Non ho assolutamente detto di non averlo apprezzato, anzi. Ho solo detto che quando mi avevano raccomandato che era un 'mattone' che valeva la pena di leggere, avevano ragione. L'opera di Conrad te lo posso assicurare, per quanto il contenuto (ripeto), sia ben scelto e apprezzabile, non è scritta in un linguaggio semplice. Perlomeno a me è parso difficile. E per farti meglio capire cosa intendo ti propongo di pensare alla "Coscienza di Zeno" o al "Gattopardo". Facili non sono affatto, eppure sono dei pilastri della letteratura. Forse non avevi colto quello che intendevo, spero di essere stata più chiara.
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Cristina72
28 Novembre, 2013
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Allora è proprio una questione di gusti, perché i due romanzi che hai citato non li ho mai trovati difficili. Il fatto è che spesso si parla di leggere i classici come se si trattasse di verdure da far mangiare ai bambini perché fanno bene :-)
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Martiii08
28 Novembre, 2013
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No, assolutamente. Sono la prima che loda il lavoro fatto dai grandi scrittori del passato. Non potrei mai denigrare il loro lavoro! Nonostante ciò penso che si debba valutare oggettivamente un classico perché non si possono inserire solo voti positivi per antonomasia o perché sono stati scritti molti anni prima di noi..
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Cristina72
28 Novembre, 2013
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Certo, il fatto che siano classici non li rende intoccabili e ce ne sono sicuramente di noiosi. Ma quando penso alla perfezione in letteratura mi viene sempre in mente un libro classico.
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Martiii08
28 Novembre, 2013
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Secondo me invece la perfezione non esiste, neppure in letteratura. Ci sono i libri eccellenti, i grandissimi capolavori..ma prima di definirli perfetti ce ne corre. Ogni scrittore ha un proprio stile, non saprei tra i classici quale annoverare nella categoria "perfetto" e quale no. Opinioni :-)
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