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La balena bianca
Questo romanzo venne pubblicato per la prima volta nel 1851, durante il Rinascimento americano e venne tradotto in italiano per la prima volta nel 1932 da Cesare Pavese.
Agli inizi non era stato ritenuto un gran libro, ma ora è stato riconosciuto come uno dei capolavori della narrativa statunitense.
Anche se si tratta di un romanzo di avventura, cita due avvenimenti realmente accaduti.
Il primo è l’affondamento della baleniera Essex nell’anno 1820 ed il secondo è la presunta uccisione di un capodoglio albino nei pressi dell’isola cilena Mocha.
Passiamo alla trama del libro.
Ismaele è il narratore e proprio attraverso i suoi occhi veniamo a conoscenza di questa storia.
Lui sta per partire per Manhattan e per arrivarci si imbarcherà su una baleniera.
Per poter partire deciderà di dividere il letto con un perfetto sconosciuto con il quale con il passare del tempo tesserà una buona amicizia.
Si registreranno nell’equipaggio della baleniera Pequod che ha come capitano Achab.
A quanto pare però aleggia nell’aria una disgrazia e pende proprio sulla testa del capitano.
Moby Dick è l’imponente e particolare balena bianca che vogliono catturare, ma non è per niente facile questa impresa perché prima di lui molti altri l’avevano tentata fallendo miseramente.
L’equipaggio su Pequod dovrà andare incontro a tantissime peripezie se vorrà portare a casa la pelle.
L’uomo anche in questo caso cercherà di lottare in tutti i modi contro le forze del male ed inoltre l’autore ci fa capire che abbiamo dei limiti e la forza di Madre Natura è sconfinata.
Ve lo voglio consigliare e vi auguro buona lettura!
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Io ad agosto mi ero arenata per vari motivi ed ora ho ricominciato a leggere!
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