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Un messaggio morale di Tolstoi
La storia in breve, per quelli che non la conoscono ancora. Siamo su un treno a lunga percorrenza, viaggiatori infreddoliti scendono e salgono ma uno è particolare : riservato, fumatore accanito, con colpi di tosse caratteristici, ascolta a lungo in silenzio i discorsi degli altri e poi, accalorandosi, interviene nelle discussioni deplorando i costumi correnti che giudica corrotti, e in particolare il comportamento delle donne. Scesi tutti e rimasto solo con l’io narrante, lo strano protagonista del romanzo, di nome Podnysev, inizia un lungo racconto, in cui con dovizia di particolari parla della sua vita, del suo matrimonio con la bella Liza, ed espone con fervore le sue considerazioni sull’amore, secondo lui sostanzialmente corrotto per colpa del carattere delle donne e delle abitudini moderne, ben lontane dagli ideali che il viaggiatore persegue. L’uomo confessa le sue debolezze, ammette il nascere di una infrenabile gelosia nei confronti della moglie, abile pianista, bella, corteggiata da molti. La coppia conosce un affascinante violinista, che inizia a frequentare assiduamente la casa di Podnysev, duettando con la moglie pianista ed eseguendo anche, applauditissimo e sempre accompagnato al piano dalla bella e desiderabile Liza, la famosa Sonata a Kreutzer di Beethoven per violino e pianoforte, i cui tempi ( il “presto” e l’”andante”) esercitano su Podnysev una grandissima influenza emotiva. Podnysev deve allontanarsi da casa per affari, confortato dal fatto che anche il bel violinista deve partire per Mosca. Ma il tarlo della gelosia lo acceca : dubitando sempre della fedeltà della moglie, rientra in anticipo, sorprende moglie e violinista a cena (una cena innocente ? non lo sapremo mai) e, sconvolto, uccide a coltellate la moglie in un accesso di ira furibonda. Podnysev non si capacita del suo delitto, è pronto ad espiare la sua colpa e implora, piangendo e quasi delirando, il perdono del narrante .
Qui finisce “ La sonata a Kreutzer”, il più famoso tra i cosiddetti romanzi brevi di Tolstoj. Come poscritto, Tolstoj spiega infine in poche pagine il suo pensiero riguardo alla vicenda narrata, ed esprime la propria riprovazione sui costumi della sua epoca in cinque punti fondamentali : la necessità di domare i propri istinti e di conseguenza il valore morale dell’astinenza, la mancanza di fede tra i coniugi, la falsa convinzione che i figli siano un impiccio nella vita matrimoniale, la cattiva educazione dei figli, il dare importanza all’amore carnale e non a ben più validi e duraturi ideali. Rifacendosi infine al Vangelo di Cristo, Tolstoj propugna l’amore per il prossimo, ma un amore idealizzato (ama il prossimo tuo come te stesso), lontano da ogni tentazione mondana. Un messaggio lontano forse dalla nostra concezione della vita, ma che non può esimerci dal considerarlo come un invito ad astrarci dalla meschinità dei legami terreni per aspirare a valori più alti e puri.