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Le relazioni pericolose
Ho comprato questo libro ad un piccolo mercatino: si tratta di una vecchia edizione con le pagine un po' ingiallite e il classico odore dolce di polvere e usato che acquistano i libri nelle biblioteche, proprio a rendere l'idea di un testo scritto in un'epoca e uno spazio lontani. In realtà, se non negli usi e nei costumi della Parigi settecentesca, ho ritrovato tra le pagine una vicinanza con i nostri tempi per quel che riguarda idee, sentimenti, passioni, pulsioni: universali, semplicemente perché facenti parte dell'animo umano.
Molteplici sono i personaggi che si alternano sulla scena de "Le relazioni pericolose", ma i veri protagonisti che appaiono in ogni lettera e condizionano le scelte degli eroi e delle eroine sono due: il vizio e la virtù. Ben definiti e distintivi dei vari personaggi all'inizio della storia, sempre più confusi e intrecciati mano a mano che si procede con la lettura. Appartenendo il romanzo al genere epistolare, pensavo di restare sentimentalmente coinvolta nelle vicende raccontate, grazie alla forma stessa dell'epistola che, indirizzata ad un "Tu", dovrebbe avvicinare e includere il lettore all'interno di una stretta intimità con il mittente. Il modo in cui sono scritte e presentate queste lettere però alimenta un vivo interesse per quanto narrato, senza immedesimazione nell'uno o nell'altro sentimento.
Tramite i racconti e le confessioni dei protagonisti vengono presentati i valori e i "disvalori" che regolano le relazioni con il prossimo. Ma in quella società minacciata dalla dissolutezza dei costumi e dalla vana ricerca dei piaceri carnali, mescolata a vendette e volontà di nuocere agli altri, chi ha la meglio alla fine? Chi riesce a salvarsi dal degrado morale? E cosa possono la fede e la ragione di fronte alla forza disarmante e totalizzante del sentimento amoroso?
Il romanzo, bisogna dirlo, procede lentamente. Non è mai noioso, ma ampiamente incentrato sull'interiorità dei personaggi che con il passare del tempo si scoprono, lasciano cadere il velo che avvolge il loro spirito e diventano sempre più complessi. Mutano anche, così come cambiano i linguaggi da lettera a lettera, a seconda del mittente, della sua età, delle intenzioni e delle esperienze vissute: così ritroviamo ad esempio la lingua semplice, ingenua ed eccitata del primo amore giovanile; la lingua severa della virtù che intende ammonire e riportare sulla retta via i dissoluti; la lingua ammaliante dell'insidia, che tramite un astuto accostamento di parole ricercate riesce a trarre in inganno il destinatario.
Si tratta dunque di una lettura piacevole e interessante. Un intreccio di segreti, passioni ed anche ironie che ancora riesce ad attirare l'attenzione dopo quasi 250 anni dalla sua pubblicazione. Se siete interessati a questa tipologia di romanzi, beh, posso solo consigliarvelo.
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