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Vita e morte
La morte di Ivan Il'ic è un'opera di Tolstoj che, lasciato ormai da parte lo stile magniloquente di Guerra e pace e di Anna Karenina, nonché la loro prolissità, si dedica ad un racconto lungo (eccessivo definirlo romanzo) di spessore fisico esiguo ma di spessore morale notevole.
La morte di Ivan è il pretesto per una riflessione sulla morte, sull'ipocrisia umana di fronte ad essa, ma soprattutto sulla vita; Tolstoj infatti trattando di morte vuole insegnare qualcosa sulla vita, e Ivan è un esempio di come si può buttare via una vita, dedicandola solo alla mondanità e all'esteriorità.
Solo in punto di morte Ivan comprende ciò che ha veramente valore, e capisce che nulla di ciò che ha costruito è autentico, è sincero, e che le persone intorno a lui sono anch'esse false, disinteressate.
Tutti gli uomini cercano di differire il loro incontro con la morte, e non se ne curano, cercando di distogliere il pensiero da essa.
Così quando infine la morte giunge li coglie impreparati, illanguiditi e spaventati dalla prospettiva di non aver lasciato nulla di buono dietro di loro.
Ivan siamo tutti noi e attraverso la lettura della sua morte Tolstoj spera che possiamo redimerci in tempo e renderci conto della vacuità della mondanità e della centralità di virtù e amore nella vita di tutti.