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Siddharta
Mi ha lasciata un po basita.
Un altro libro ha scatenato questa specie di turbamento/vuoto/confusione/sorpresa ed è stato "Il Piccolo Principe" quindi non lo reputo negativo come libro, anzi.
Di solito i libri di questo genere sono quelli che durano nel tempo e nella mia libreria, gli altri tendo a lanciarli via prima o poi.
Ma questo... Non saprei.
Scusate l''ignoranza ma io ero convinta che Buddha fosse Siddharta illuminato invece ero lontano anni luce, detto questo il resto del libro l'ho letto velocemente.
Mi è scivolato fra le mani come il fiume che contempla Siddharta.
L'amore, il karma, il ripetersi delle azioni e dei sentimenti..
E poi c'è il viaggio.
L'unico viaggio realmente importante, che è quello all'interno di se stessi.
Mi sono accorta che io sono Siddharta.
Alla costante ricerca di risposte alle mie domande, una costante e faticosa ricerca di qualcosa che mi allontani dal vuoto e che mi avvicini a me stessa e la sensazione di paura che allo stesso tempo ci allontana dal nostro fulcro.
Quanto incompleti e infelici siamo quando ci proiettiamo all'esterno, quando crediamo che tutto ciò che ci manca è ad un passo da noi ma in realtà è proprio li, dove siamo noi..
Possiamo essere ricchi, belli, intelligenti, super fedeli o nulla di tutto ciò ma finche non raggiungiamo quella zona felice e protetta dentro di noi chiunque viaggera alla ricerca di qualcosa senza sapere cosa.
La morte vista sotto forma di trasformazione, il tempo come un'illusione e l'amore l'unica cosa che lega tutto e che fa risplendere tutto.
E' incredibile sapere che gli stessi disagi e le stesse sensazioni le provavano un tempo come le proviamo noi oggi.
Ma la domanda che ha scatenato questo libro in me è: dovrò essere in punto di morte per trovare la serenità o posso trovarla anche oggi?
Forse non è una recensione questa, sono riflessioni buttate di getto nella speranza che arrivino a qualcuno che sta vivendo la stessa cosa.
Questo è ciò che ho provato, questo è ciò che mi ha fatto emergere.
Unico appunto: non credo sia l'opera migliore di Hesse.
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Commenti
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Per rispondere all'ultima affermazione, credo che anche Narciso e Boccadoro per me non rappresentino l'apoteosi del capovolavoro...
Siddarthaaaaaaaa...dove sei???
Sono contenta che qualcuno condivida con me le stesse perplessità :D
un abbraccio!!
Grazie per la condivisione :D
Un abbraccio anche a te Gracy :D
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bravissima, anche per me Siddharta non è l'opera migliore di Hesse, ma mi è piaciuta comunque molto e la consiglierei (ma questa è solo una questione di gusti personali).
Raffaella