Dettagli Recensione
Romanzo leggero, ma piacevole e ben scritto.
"Emma Woodhouse, avvenente, intelligente e ricca, con una casa provvista d'ogni agio e un'indole felice, pareva riunire in sé alcuni dei migliori vantaggi dell'esistenza; ed era vissuta circa ventun anni nel mondo senza quasi conoscere alcun dolore o grave dispiacere."
È con queste parole che la scrittrice inglese Jane Austen apre il suo quarto romanzo ed introduce la giovane Emma, protagonista eponima delle vicende narrate . A differenza dei precedenti personaggi femminili della Austen, Emma è una ragazza proveniente da una famiglia agiata e dunque non soggetta a preoccupazioni per migliorare le proprie condizioni economiche e non desiderosa di sposarsi pur di intraprendere un'ambiziosa ascesa sociale. L'azione ha origine con il matrimonio della governante di casa Woodhouse, di cui Emma ritiene di essere stata la promotrice; ella prenderà spunto proprio da quell'evento gioioso per progettare altre unioni tra i suoi conoscenti, a partire dalla nuova amica Harriet e il rispettabile Mr. Elton.
Tuttavia Emma non resterà per molto tempo l'unica protagonista al centro dell'azione: nuovi personaggi faranno la loro comparsa nel tranquillo villaggio di Highbury attirando l'interesse dei suoi abitanti. Per mezzo dei loro interventi e della totale incapacità di Emma di valutare i rapporti con gli altri e comprendere la realtà che la circonda, la storia non presenterà altro che un lungo susseguirsi di fraintendimenti, inganni, delusioni e situazioni imbarazzanti. Ma alla fine verrà ristabilito l'ordine all'interno della piccola comunità inglese, grazie alla scoperta delle reali intenzioni dei personaggi, alla maturità raggiunta da Emma e soprattutto alla forza dell'amore.
Impostato come romanzo di formazione della tutt'altro che perfetta eroina, "Emma" è anche una testimonianza della cultura e delle tradizioni di una determinata classe sociale, l'alta borghesia di campagna dell'Inghilterra ottocentesca ritratta con precisione da Jane Austen.
In questo romanzo acquista notevole importanza anche il linguaggio utilizzato dall'autrice: accanto all'ironia arguta e a una tecnica narrativa che permette di vedere il mondo attraverso gli occhi di Emma, il linguaggio e la parola rappresentano un vero e proprio personaggio capace di determinare l'azione in numerosi passaggi fondamentali.
Si tratta comunque di un romanzo privo di grandi spunti di riflessione sulla psicologia umana e sull'amore, piuttosto lo considero come una commedia leggera, scorrevole e abbastanza piacevole, il cui più grande pregio sta nei personaggi ben rappresentati e nel "wit" linguistico di Jane Austen. Consiglio pertanto la lettura del libro agli amanti della celebre scrittrice e più in generale a chiunque voglia avvicinarsi per curiosità alla letteratura inglese del XIX secolo e conoscere uno dei tanti filoni che l'hanno caratterizzata.