Dettagli Recensione
il primo,grande Hugo
Il percorso artistico di molti autori,quasi la totalità,è rappresentabile come una montagna:si parte con le prime opere,che rappresentano la base della cima, poi il capolavoro,visto come vetta della scalata iniziata e coronamento della magia dell'autore e infine la discesa;vi sono però scrittori che mantengono un'altezza incredibile fin dall'inizio della loro carriera,oltre a nomi illustri troviamo l'abbastanza noto Hugo.Dico abbastanza perché troppo poco considerato,vista la sublime qualità di ogni suo scritto:nella sua poetica(perché in ogni sua opera vi è una traccia delle prime poesie) Hugo mantiene una piacevolezza,una ricchezza di contenuto,adattabile a ogni filosofia dall'empirismo all'idealismo,e una capacità di imporre immagini,stati d'animo e sensazioni solite dei grandi nomi della poesia come Leopardi o Shakespeare.Un esempio è dato da questo primo Hugo,trentenne,che si destreggia con inquietudini,speranze,illusioni e certezze di un uomo,un condannato a morte.Oltre ad essere un pugno al lettore(intendiamoci un piacevolissimo pugno che riesce a far crescere il lettore senza farlo annoiare,detto tale per la drammaticità della storia) è un meraviglioso fendente contro la pena di morte e la politica del tempo,che ha contribuito a aprire definitivamente una ferita già causata dallo scritto di Cesare Beccaria "Dei delitti e delle pene".
Oltre ad essere una condanna contro una pena ingiusta,è anche un altissimo racconto dove Hugo ci trascina in un vortice di emozioni.La storia presenta un condannato a morte dedito a ripercorrere la propria esistenza evocando le speranze e gli affetti perduti,narrando il suo terrore nell'attesa di una illusoria grazia,che neanche a dirlo non arriverà mai,passando per deliranti fantasie,dolorosi ricordi,e tremende profezie di un futuro che non vedrà mai.Un altro punto di interesse del romanzo è l'ambientazione,non propriamente romantica,di una prigione statale;questa è descritta magistralmente dall'autore che riesce a farci arrivare ogni angolo nella sua cruda verità,trasmettendoci odori e dolori,brevi attimi di luce a interminabili oscuri tutto condito dalle emozioni del condannato:dalle tristissime speranze alle lacrime più amare,dai momenti di delirio agli attimi di folle tranquillità,il tutto passando per varie situazioni(che includono ammirazione drammatiche di compagni di destino…) fino ad arrivare alla folla che assisterà al suo saluto al mondo,e alla fiera esalazione dell'ultimo respiro.Tra i momenti più toccanti e alti del libro vi sono:la previsione del futuro terribile che toccherà alla figlia debole,alla moglie flebile e alla mamma pronta ormai a seguirlo,e l'ultimo discorso con una stessa figlia che oramai non lo riconosce neanche come padre.
Non mi vengono in mente altre parole da spendere su questo opera,la quale non ne necessita,se non la maestria del giovane Hugo con cui ha saputo cucire le emozione, che queste memorie suscitano, a una prosa così meravigliosa da elevare Hugo a uno dei massimi romanzieri di sempre.