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Macbeth
 
Macbeth 2013-08-22 08:07:56 Ulysses
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Ulysses Opinione inserita da Ulysses    22 Agosto, 2013
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Il rosso e il nero di Shakespeare

Perché il rosso e il nero? I due non sono semplicemente colori in Macbeth,ma rivelano essenzialmente due parti importantissime del dramma.Il nero ci rivela la malvagità,che domina il poema,e richiama il rosso il colore del sangue. Macbeth è la narrazione dell'assassinio,del dolore,dell'indecisione,dell'oscurità e del surreale;ma è contemporaneamente la tragedia dell'umano e della sua malvagità,non intesa comunque da Shakespeare,come pessimistica.Il dramma si apre con tuoni e lampi in una notte che vede la comparsa di tre streghe a due eroi di guerra Banquo e Macbeth,e arriverà,dopo una sconfinata serie di omicidi e delitti,alla fine trionfante del destino,e,in parte,della giustizia.Il colore nero richiama alla paura e alle streghe,il soprannaturale, che ci costringe a tradire la nostra famigliare concezione del reale e a pensare,ancora una volta,alle tenebre come mondo della paura,dell'incertezza,dove ogni personaggio,persino il lettore non è al sicuro.Si aggiunge quindi un altro incredibile talento dell'autore di Stratford,che oltre a consentire un tono incalzante al dramma ne conferisce un'instabilità psicologica,capace di smuovere e far rabbrividire anche il lettore esperto e annoiato,e di ciò sono esempio i terribili suoni che provengono dalla narrazione,come un inquietante bussare alla porta.Il rosso,come detto in precedenza è il colore del sangue,che si insinua in ogni figura,senza negare quindi un' interpretazione e una visione malvagia e assassina di ogni personaggio;sempre il sangue è protagonista di alcune tra le immagini poetiche più agghiaccianti di tutta la letteratura,come quando Macbeth si chiederà se basterà tutto l'oceano per pulire le sue mani bagnate dal rosso liquido vitale del re appena ucciso,oppure quando riflette:"tanto in là ho camminato nel sangue che fermarmi e tornare sarebbe fatica più aspra".La tragedia è spesso accostata a drammi storici ma,a eccezione del fatto che,per esempio,Riccardo terzo e Macbeth,presentino nel finale la distruzione del tiranno e una creazione di un unificazione,le somiglianze non esistono;Macbeth è infatti si la visione di una realtà storica,ma anche,e soprattutto,ricerca,visione stessa e decifrazione dell'animo umano attraverso vari meccanismi linguistici e letterari,come la creazione di due personaggi teatrali,e non solo,per sempre immortali,quali Macbeth e Lady Macbeth.Oltre al fascino delle tenebre,e dell'incredibile linguaggio,che fa susseguire nel poema drammatico numerosissime e incredibili tragedie,espresse come sempre da una grandissima poesia,i due protagonisti,grandi nell'infamia si svelano in tutta la loro umanità sinistra.I due protagonisti sono mostruosi,demoni privi di ogni giustificazione,per gli uomini di un tempo,la loro mostruosità deve però essere elogiata dagli spettatori di oggi,poiché la loro cattiveria si discosta dal maligno retto,e,forse,surreale di Marlowe.I due infatti sono personaggi umani,nei quali trionfano anche le contraddizioni,le inquietudini,le indecisioni.Significativo è in questo senso il cammino svolto da Lady Macbeth durante il dramma:una sorta di linea uniforme di malvagità fino al quinto atto,dove tradisce tutta la sua sicurezza e voglia di sangue e potere precedente,è infatti lei a spingere e a consigliare il protagonista in molte delle sue azioni sanguinose,come l'omicidio del re,di Banquo,con l'episodio del sonnambulismo,che la vede protagonista assoluta della scena e che getta una nuova luce di indecisione e timore sul velo di buio maligno che la ricopriva.Oltre il sonnambulismo,che ha reso la donna una delle figure principali del teatro di ogni tempo,sono le sue parole a renderla famosa:essa infatti parla e dialoga con una serie di agghiaccianti immagini,sempre poetiche,come" cancellate il mio sesso…sbarrate ogni accesso al rimorso…succhiate il mio latte in cambio di fiele" fino ad arrivare a "conosco la dolcezza del bimbo che ti succhia il seno:ma se avessi giurato quel che tu hai giurato,anche nell'attimo in cui mi sorridesse staccherei la mammella dalle sue gengive e gli fracasserei la testa".Ci si rassegna sulle varie interpretazioni di questa figura,che esprime,sin dalle sue pressioni sul marito di uccidere gli avversari alla sua salita al potere,sia nella già citata scena del sonnambulismo e dell'apparente pentimento che segnerà l'ultima comparsa della donna prima della sua morte,una vera e propria invenzione geniale,come del resto tutta la tragedia,da parte di un genio.Macbeth segue un percorso enormemente differente:durante quasi tutta la tragedia la sua è una linea d'azione costellata di rami,che rappresentano l'indecisione,la paura,non tanto dell'omicidio e delle sue conseguenze,quanto del soprannaturale,la pietà,l'intelligenza del personaggio,molto spesso però pilotato dalla sua Lady,fin quando egli non prenderà coscienza della sua malvagità e dei suoi scopi politici,legati al piacere e alla conquista personale a scapito sia degli avversari,che degli innocenti.Sta nell'inquietudine dei personaggi che si ritrova la stessa inquietudine Shakespeariana,e la grandezza tragica,poetica in cui si manifesta la capacità dell'autore di indagare l'animo umano.Scena incredibile è,inoltre la comparsa del fantasma di Banquo ad un banchetto:Il falso ordine di Macbeth contrapposto al vero di Duncan,e il superamento,temporaneo, di Macbeth della paura del surreale,e quindi un suo slancio di volontà verso il potere.Pur sprofondando nel delitto ad ogni scena,Macbeth resta a noi un personaggio familiare e profondamente umano.Un altro,incredibile,protagonista del dramma è ovviamente la poesia.Le parole dei protagonisti sono più importanti di ciò che fanno:" la mia vita è una storia narrata da un idiota,colma di suoni e di furia,senza significato" come dice Macbeth,non solo intende che la sua vita è inutile a causa dei crimini commessi,ma egli ci costringe a dubitare e riflettere sul senso della nostra vita,riuscendo a interagire veramente con gli spettatori di ogni epoca.Concludendo Macbeth è una delle opere più attuali di sempre,più attuale persino di molti romanzi contemporanei dediti solo a vendere e incassare soldi,perché il suo vero fine, il fine di Shakespeare attraverso ogni opera,è quello di insegnare e far crescere il lettore o lo spettatore,di arricchire e sviluppare chi legge o guarda,di esaminare a fondo l'animo umano,attraverso i delitti per il fine del potere di Macbeth ( più attuale di così…),creando un personaggio immortale e grandissimo per il patrimonio che ci trasmette, sia letterario,che filosofico che scientifico.

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