Dettagli Recensione
Immortale
Cime Tempestose. E basterebbe solo il titolo per suscitare reazioni agli antipodi.
Il romanzo della vendetta dicono, il romanzo di un amore che non è amore ma malattia, ossessione.
Cime Tempestose è entrato nella storia della letteratura mondiale con l' irruenza di Heathcliff, la pazzia di Catherine prendendosi di diritto un posto nel cuore di ogni uomo o donna che abbia avuto il coraggio di leggerlo.
Ambientato in un epoca vittoriana perfettamente descritta nella famiglia Linton e altrettanto perfettamente rifiutata dalla famiglia Earnshaw, Cime Tempestose è il romanzo dell' odio.
Heathcliff e Catherine si odiano nella stessa misura in cui si amano e questo secondo me è qualcosa di nuovo. Non tanto nei sentimenti; di amanti che si amano e si odiamo si possono trovare un po' ovunque. È il realismo con cui questi sentimenti vengono espressi che mi ha affascinata dal primo momento. Catherine odia con ogni fibra del suo corpo Heathcliff perchè con lui vicino lei si abbrutisce, emerge dalla sua anima la seconda identità che ha sempre cercato di nascondere, anche a sé stessa. Perchè non va bene, non è ciò che ci si aspetta da lei in un' epoca, quella vittoriana, dove ogni passione deve essere soffocata. Allo stesso tempo è legata a lui in un modo che in alcuni momenti ho trovato difficile definire “amore”.
Heathcliff è il personaggio attorno al quale ruota tutto il romanzo. Il suo amore per Catherine prima corrisposto e poi sempre reciproco ma costretto al silenzio, l' assenza e poi il ritorno, la vendetta. Vendetta che è il fulcro, è la colonna portante della complessissima trama che si snoda attraverso due generazioni e che ha il suo lieto fine solo con la morte del Male, di Heathcliff.
Il romanzo ha una trama complessa, e per la storia e per i punti di vista che cambiano frequentemente. Una volta entrati nella brughiera però difficilmente ci si perde perchè i personaggi rimangono sempre ben presenti a loro stessi. Una caratteristica molto interessante che ho apprezzato è il “non cambiare” di tutti coloro che ruotano intorno alle vicende di queste cime continuamente scosse dai venti. A differenza della maggior parte dei romanzi, all' interno dei quali troviamo dei protagonisti (che rimangono comunque indimenticabili s' intende)che evolvono con l' evolversi delle vicende, che cambiano in positivo o in negativo, in Cime Tempestose questo non succede. Gli stessi tratti di personalità che distinguono un Heathcliff bambino da un giovane Edgar Linton rimarranno gli stessi una volta che questi personaggi saranno diventati adulti.
Lasciando nella brughiera per un momento gli spiritelli che ogni tanto fanno capolino nel romanzo, l' impatto che ho avuto una volta finito il libro è stato di realismo.
Realtà da parte di Emily Brontë nel descrivere personaggi immortali che non sono mai del tutto positivi, anzi. Perchè se esaminiamo con attenzione il caro buon Edgar Linton, in lui troviamo una vena di servilismo e pateticità che ci disgusta.
Il messaggio che questo romanzo mi ha lasciato?
Le persone non cambiano, l' amore non è sempre un sentimento positivo, anzi. Si possono amare due persone contemporaneamente, ma in modo diverso. Sembra retorico e scontato, ma leggendo questo libro ho capito veramente quando le persone si dicono che “il confine tra odio e amore è impercettibile”.
Ma soprattutto mai lasciare aperte le finestre durante la pioggia altrimenti mi entrano in casa gli spiriti dei bambini morti.
Informazioni tecniche: “vivere” un romanzo nella sua lingua originale è ovviamente un' emozione irripetibile nella sua versione tradotta, ma per chi non è un esperto di inglese vittoriano pieno di Sir e Mylady(come me) la traduzione di Gemma De Sanctis è bellissima, non ci sono altri aggettivi per descriverla. Lo stile è chiaro, brillante, ed è una caratteristica importante in un romanzo la cui trama è tutt' altro che semplice.
Citazione immortale: “il mio amore per Linton è simile alle foglie dei boschi. So che il tempo lo muterà, come l' inverno muta gli alberi...ma il mio amore per Heathcliff somiglia alle rocce eterne sotto di noi... una sorgente di gioia poco visibile, ma necessaria. Nelly, io sono Heathcliff... lui è sempre, sempre nella mia mente... non come un piacere, non più di quanto io sia un piacere per me stessa, ma come il mio stesso essere, perciò non parlarmi più di separazione...è impossibile, è...”
Da leggere? nel caso in cui non si fosse capito, assolutamente si.