Dettagli Recensione
Meglio i cani....
Non so di chi sia stata l'idea di riproporre i grandi classici, ma gli devo un caffè. Questo infatti è già il secondo acquisto che faccio a 0,99, e anche stavolta sono rimasto più che soddisfatto da questo libro. "Cuore di cane" è forse l'opera più famosa di Michail Bulgakov, scrittore ucraino di inizio novecento. Il libro è scritto in maniera semplice e spontanea e risulta molto scorrevole, ma non poco accurato, soprattutto leggendo i vari riferimenti a altre opere bibliografie che l'autore fa di continuo soprattutto nella parte iniziale. Un'altra caratteristica fondamentale dell'autore, in questo romanzo più che mai presente, è l'ironia, che Bulgakov usa continuamente sia per rendere ridicole situazioni reali (evidentissima ad esempio quando parla del regime comunista), sia per rendere più piacevoli situazioni estreme o surreali. Il romanzo racconta della storia di un cane randagio che per strada incontra un ricco borghese russo che, con l'esca del cibo, riesce a portarselo a casa. Inizialmente il cane è felicissimo della sua nuova situazione, il pensiero del cane ci viene infatti raccontato dallo scrittore come se il cane ci stesse parlando. Egli riceve quotidianamente cibo e acqua in abbondanza, e gli viene anche perdonato qualche danno da "eccesso di foga". Finché un giorno, il dottore con il suo fido assistente non decidono di trapiantare nel cane l'ipofisi di un uomo deceduto (ex criminale) ed anche i suoi genitali. L'esperimento, che inizialmente doveva servire per ringiovanire i tessuti, in realtà finisce invece per "antropologizzare" il cagnolino che da Pallino diventa Poligraf Polgrafovic Pallinov. Il cane non solo assume le sembianze umane ma degli uomini prende anche le peggiori abitudini ed i peggiori vizi. Alla fine il dottore ed il suo assistente, esasperati dalle continue angherie del cane/uomo decidono di prendere una decisione estrema. Il libro, che è uscito ben 20 anni prima della "Fattoria degli animali", ha a mio avviso una grande similitudine con quest'ultimo per quello che riguarda il comportamento degli ex animali poi umanizzati, il cane in Bulgakov ed i maiali in Orwell. Anche qui infatti è notevole la trasformazione caratteriale verso i peggiori eccessi umani da parte del cane nel momento in cui diventa umano, come ha sottolineare che, in tutto il regno animale, l'essere più crudele e malvagio è l'uomo (idem con i maiali in Orwell, che erano gli animali che più si erano staccati dal regno animale avvicinandosi a quello umano). Altra analogia tra i due libri è la critica al regime staliniano, di cui Bulgakov era un fervente detrattore (anche se poi fu costretto ad aderirvi). Ultimo particolare da non perdere è la descrizione accurata di ogni minimo gesto durante l'operazione sul cane, Bulgakov è infatti minuzioso e pieno di particolari, capiamo infatti dalle grandi conoscenze tecniche sul campo quale era il suo lavoro, il medico appunto. Un libricino veramente molto simpatico e piacevole che si legge tranquillamente sotto l'ombrellone, ed in cui non mancano gli spunti di riflessione.
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