Dettagli Recensione
ANNA KARENINA
Anna Karenina è quel genere di libro molto avvincente ed interessante che ha, però, come unica pecca le lunghe digressioni. Queste, infatti, stemperano molto il clima degli intrighi che colpiscono il lettore, procedendo con lentezza, ma sono necessarie a delineare con accuratezza il quadro della società russa dell’800. Approfondisce diversi temi, e molto bene, andando dalla vita alla morte, dalla fedeltà all’adulterio, dalla follia amorosa alla virtù, dalla monotonia all’imprevedibilità. L’introspezione e la psicologia aprono totalmente l’animo dei personaggi che sono esposti alle intemperie della propria vita, chi volontariamente e chi di riflesso, mettendo su un piatto d’argento tutte le sensazioni e le emozioni scaturite da questi eventi e trasmettendoli al lettore, divenuto appassionato con lo svolgersi della vicenda. Ciò che rende il romanzo completo è l’abilità dell’autore e, soprattutto, la sua cultura: presenta teorie economiche, politiche, elementi giuridici e legati alla persona toccando con specificità ogni orizzonte possibile.
Le dimensioni del libro a prima vista spaventano: mille pagine ricche e dense di contenuti che vanno a ricompensarne l’acquisto con la piacevolezza derivata dal leggere e dall’apprezzare la protagonista: Anna.
Anna Karenina è l’emblema della donna virtuosa ed integra che, stufa della propria vita, si concede piaceri e vizi senza potersi controllare. E’ il passaggio dal circolo dei principi e del candore a quello della trasgressione e della sregolatezza che vanno a modulare e modificarne i tratti scritti inizialmente. Il suo aspetto rispecchia il suo essere: capelli neri, occhi grigi impenetrabili e un sorriso accennato quando ancora la sua purezza è percepibile; poi, quando la situazione muta, le forme si allargano e l’aspetto diviene malinconico, triste e suscettibile. Sino alla fine sono gli altri personaggi a parlare di lei, a definirla, a giudicarla e a compatirla probabilmente perché Anna, nel corso della sua vita, non era mai riuscita a stabilire cosa fosse e cosa volesse. Inizia addirittura a trovare piacevole questo cambiamento travolgente lasciandosi trasportare da Vronskij e dal suo amore incondizionato, sino ad odiare il marito colpevole della sua infelicità. E’ sempre combattuta rispetto il suo agire, tormentata dalle conseguenze ed influenzabile da chi la circonda. Vissuta una vita monotona dedita alla famiglia e al marito, decide di cambiare totalmente concedendosi e prendendo la prima vera scelta significativa della sua vita; una personalità complessa e ricca di sfumature che contribuisce a rendere questa lettura ancor più affascinante e, in primis, una donna accecata dall’amore, pronta a tutto per coltivarlo, e che vive in funzione di questo. Anna per me è stata una scoperta lenta ma incantevole: una figura che mi rispecchia ma che, in seguito, viene traviata dalla vita stessa. Un carattere forte, tenace, romantico e dolce nel medesimo tempo, carismatico e di grande vivacità mentale. Pur non biasimandola per le sue scelte, vedo il suo passare dalla parte sbagliata come una sorta di debolezza fisica e mentale. E’ qualcosa di molto più grande di lei e che la trasporta fino ad arrivare ai meandri della pazzia. Diviene irrazionale, sogna una vita diversa, sogna la felicità ma in cuor suo è ancora capace di comprendere lo sbaglio e, pur malamente, cerca il perdono e l’assoluzione.
Un capolavoro che merita d'esser letto!
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Commenti
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Comunque ha assolutamente ragione, era la prima volta che Anna conosceva il vero sentimento e questo l'ha portata ad un eccessivo trasporto.
Mi hai stupito...brava!
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Pia