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Candido
 
Candido 2013-07-08 20:31:44 AndCor
Voto medio 
 
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Stile 
 
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Piacevolezza 
 
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AndCor Opinione inserita da AndCor    08 Luglio, 2013
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L'ottimismo di Voltaire e di Leibniz a confronto

Erano alcuni anni che avevo in mente di leggere questo libro, e finalmente ci sono riuscito.

La prima impressione a caldo? Mi ha lasciato un po' deluso.

Ma andiamo con ordine;
Sin dalle prime pagine, nelle riflessioni fra il protagonista Candido ed il precettore Pangloss, è possibile notare alcuni punti cardine del pensiero di Voltaire: la sacralità del concetto di libertà, definito come inviolabile "dono di Dio"; l'esaltazione della Ragion 'sufficiente' e della necessità di analizzare i rapporti causa-effetto in ogni avvenimento che ci coinvolge, e, infine, la ferma condanna riguardo le armi e la violenza in generale.

La trama è discreta, perché riesce a svilupparsi in maniera abbastanza scorrevole, anche se lo stile inframezzato, l'assenza di colpi di scena e la frequente punteggiatura che spezza il ritmo non rendono affatto indimenticabile la lettura.
Vanno meglio le ambientazioni di fondo, numerosissime e descritte con una buona puntigliosità, e la differenziazione dei vari personaggi di primo piano, ciascuno portatore di un pensiero filosofico e/o politico attuale nel periodo di vita di Voltaire; fra gli altri, l'ottimismo 'spensierato' di Leibniz e l'universalismo sono le due teorie su cui si scaglia con più forza, ma, in linea più generale, l'autore difende a spada tratta le idee illuministiche e rifiuta in maniera integralista ogni idea proveniente 'dal di fuori'.

Ed allora perché non mi è piaciuto? Perché mi aspettavo un testo filosofico in piena regola, e non un romanzo che ricalcasse metaforicamente il pensiero di Voltaire, e soprattutto perché non c'è un vero e proprio finale. Giusto insegnare che il lavoro è il mezzo che rende la vita valevole di significato, ma poi?

... È come se Voltaire avesse scritto un buon testo argomentativo-metaforico riguardo i Lumi con tesi, antitesi e confutazione di quest'ultima, ma ne avesse dimenticato le osservazioni e le conclusioni finali.

Lo consiglio comunque, perché rappresenta uno dei manifesti riguardo l'Illuminismo ed espone chiaramente il pensiero dell'autore, ma purtroppo il romanzo rimane fine a sè stesso sia come forma, sia soprattutto come contenuto, pedissequo, e fondamentalmente inconcludente.
Mi sarei aspettato qualcosa di più.

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