Dettagli Recensione
La non emozione
Uno dei classici francesi più famosi. L’ho letto in lingua originale e, al di là del fatto che il tempo di lettura triplica, anche il fascino della lettura aumenta, perché l’autore, complice la sua lingua, ti entra proprio nell’anima. L’incipit ti getta nel buio, perché muore la madre del protagonista ed è un susseguirsi di emozioni non emozioni, con eventi che fanno riflettere profondamente sull’indifferenza del mondo che può essere assoluta e bruciante. E’ un romanzo sia radicale e spietato che anche di una profondità davvero singolare. Il protagonista è lo straniero, ovvero estraneo a tutto, vive rinchiuso ed isolato nella sua indifferenza, inerme ma anche inerte, in alcuni punti sembra straniero anche a se stesso. Ho odiato questa sua aridità, ma ho anche capito che il suo andare controcorrente, contro il senso comune, è il punto in cui è cominciata la sua libertà e la sua dignità. E quindi per questo alla fine l’ho profondamente rispettato. Per la sua profonda coerenza con se stesso. Al di là di tutti i giudizi personali, il libro, breve ed intenso, trasmette serenità e pacatezza. Secondo me non a caso.