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Una barca tra le onde
L’acqua bolle nel samovar, un succulento storione allieta il palato, un bicchiere di vodka riscalda il corpo e lo spirito. Siamo nella Russia del diciannovesimo secolo e seguiamo le avventure del protagonista del romanzo, Pavel Ivanovic Cicikov, la cui vita è da lui stesso definita "una barca tra le onde". Accompagnato dai suoi due servi, il burbero Selifan e il pigro Petruska, a bordo di una carrozza da scapolo trainata da tre cavalli, un baio, un pomellato e un sauro, il nostro eroe si sposta per tutto il paese, frequentando l'alta società, affascinando tutti con il suo spiccato savoir-faire e conducendo con discrezione i suoi affari. In cosa consistano questi affari però non è facile spiegare. Ufficialmente compra anime, cioè servi della gleba da trasferire nei suoi fantomatici possedimenti agricoli. Fin qui niente di strano, ma c'è un piccolo particolare: quelli che interessano a lui sono i contadini deceduti dopo l'ultimo censimento e che quindi per lo stato risultano ancora vivi. In pratica compra anime morte. Per farne cosa? Come reagiscono i potenziali venditori davanti ad una simile richiesta? Cosa penserà la gente quando verrà a sapere di queste strane compravendite? Infine, chi è questo Cicikov? Per avere una risposta a queste legittime domande non c'è altra soluzione che lasciarci guidare dall'ironica penna dell'immenso Gogol’ in questo grottesco viaggio nella terra degli zar. Con eleganza ed umorismo l'autore disegna un bellissimo ritratto di una nazione affascinante e del suo popolo dal carattere tanto particolare, regalando momenti simpatici e a tratti esilaranti alternati a profonde riflessioni sui mali della società: corruzione, indolenza, pettegolezzi, vizi, sete di denaro, sono solo alcuni dei difetti che uccidono moralmente gli uomini, e coloro che ne sono affetti sono forse le vere anime morte cui si riferisce il titolo. Concepito come opera in tre volumi, questo libro avrebbe dovuto seguire la falsariga della Divina commedia ma Gogol è riuscito a completare solo la prima parte, mentre la seconda è giunta a noi lettori con diversi pezzi mancanti che non impediscono comunque di intravedere una sorta di rinascita morale dell'uomo che probabilmente sarebbe divenuta un vero e proprio riscatto nella terza parte. Tuttavia il fatto che si tratti di un romanzo incompleto non diminuisce il suo fascino né ne pregiudica il grande valore sociale. Che aspettate dunque? Salite in carrozza con Pavel Ivanovic, ordinate a Selifan di sferzare i cavalli, soprattutto quel lavativo di un pomellato, armatevi di pazienza con Petruska e via in marcia per la grande Russia tra villaggi, boschi e campi sterminati.
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L'ironia intrinseca allo stile di Gogol, le sottile metafore, i personaggi divertenti e tristi.
Una lettura davvero bella e quasi non si sente l'incompletezza se non in alcuni capitoli che sono come una pietra grezza, ma come dice Enrico si riesce comunque ad assaporare pagina dopo pagina la sublime atmosfera Russa e il pensiero di Gogol non è scalfito.
Secondo me va letto senza se e senza ma :-)
@Federica: allora hai già un titolo per il prossimo scambio :-)
@Mirko: spaventava anche me, infatti ne ho rimandato la lettura per un bel po' di tempo...ma poi mi sono deciso e non me ne sono pentito...certo resta sempre il rammarico di non poter leggere il seguito...
@ Sary: non spaventarti, leggilo e non te ne pentirai!
Ho acquistato da poco una quantità industriale di titoli di Dosto e Tolstoj; volevo aggiungere anche questo titolo ma alla fine ho desistito.....ora lo acquisterò di sicuro!
Mi hai fatto venir voglia di leggerlo, benchè io tema sempre i russi un po' troppo...
Ma...mettiamo in ld, se dovra' essere, sara' !
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