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L'emancipazione femminile a livelli 'esasperati'
Questo breve romanzo è la conferma di quanto il genio di Jane Austen fosse già presente sin dai suoi scritti giovanili, e non è da meno il coraggio che l'autrice ha mostrato nel comporre un testo così sfacciato, tagliente ed anticonformista rispetto al periodo storico in cui è vissuta - a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo -.
Ma andiamo per ordine;
'Lady Susan' è un romanzo in forma epistolare, in cui un fitto intreccio di intrighi lega i vari protagonisti della vicenda, ed il ritmo sincopato e la narrazione veloce ed incalzante, uniti agli elementi prima citati, rendono la lettura ostica e non di immediata comprensione.
Fra i personaggi presenti sulla scena, spicca indubbiamente Lady Susan, che possiamo definire in netta antitesi rispetto alle 'classiche' figure austeniane. Si tratta di una donna civettuola, orgogliosa, opportunista, manipolatrice, alquanto frivola e che vede le persone solamente come degli 'ostacoli oltraggiosi' da eliminare per poter raggiungere i suoi scopi. Imposta la sua relazione col mondo sulla falsità dalla prima all'ultima pagina del romanzo, e presenta una grande dialettica con la quale riesce a dissimulare anche i suoi torti più evidenti, tant'è che inizialmente riesce anche ad ammaliare Reginald, il quale l'aveva sempre considerata come 'la più scaltra civetta di tutta l'Inghilterra'.
Addirittura anche l'autrice, con un'impronta nettamente giustizialista, arriva a puntare il dito contro di lei, affermando come 'L'opinione pubblica dovrà giudicare in base alle probabilità' riguardo alla credibilità ed alla reputazione della donna.
E l'intera vicenda ruoterà interamente attorno al 'fare, disfare e rifare' di Lady Susan, che non si farà scupoli pur di raggiungere i propri obiettivi, ma che alla fine rimarrà lei stessa vittima dei suoi sotterfugi, che saranno svelati nelle parti conclusive del testo e ribalteranno alcune situazioni già scritte.
Si può discutere a lungo sul finale, a mio avviso troncato, incompiuto, mozzato, come se l'autrice avesse fretta di porre fine a questo testo. Una motivazione plausibile potrebbe essere quella del 'timore' di pubblicare un'opera così forte e sagace, in netta rottura con la società conformista e maschilista inglese ottocentesca - tant'è che, nonostante il "A Vindication of the Rights of Women” del 1792 di Mary Wollstonecraft, in pratica le ragazze venivano educate con il solo scopo di occuparsi della casa e della vita coniugale -, ma ovviamente è impossibile pronunciarsi con certezza in merito.
Tuttavia, come ho già detto all'inizio, è un romanzo che esalta una Jane Austen ancora giovane, ma già pienamente consapevole del suo talento. E, sebbene il testo sia privo di moralità e buonsenso, rimane senza dubbio un capolavoro letterario per anticonformismo, arguzia, ironia e discontinuità con la pre-Età Vittoriana.