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Uomini, Dei o Demoni ?
Non mi perderò ad analizzare il testo, in quanto penso che ormai sia stato dragato, sezionato e giudicato in ogni modo. Mi limiterò a dare il mio umile e modesto parere, in termini di sensazioni, su un opera che merita ed esige di essere annoverata tra i più bei capolavori di introspettiva che siano ad oggi mai stati scritti.
La sensazione piu marcata che ho avuto leggendo questo testo di inizio secolo scorso, è disagio!
Durante tutto il tempo che ho trascorso "ascoltando" la storia di Marlow, a prua di un battello che percorre il Tamigi, assieme ai suoi quattro compagni di viaggi, verso le tenebre del mondo, ho avuto la sensazione di percorre un incubo . Sarà stato forse lo stile o il lessico usato da Conrad,(indubbiamente elegante, ma anche lontano dalla contemporaneità) sarà stata la sua capacità di sviscerare un tema di attualità come può essere l'onnipotenza devastatrice del occidente, sarà il modo schietto e sincero di raggiungere la realtà delle cose. O forse, questo suo modo di descrivere l'ignoto e il lato oscuro della coscienza in modo cinico, sincero e "rude" insomma non lo so. So solo che nonostante questo senso di mal'essere "Cuore di tenebra" mi ha stregato. Stregato dalle tenebra oserei dire. E la prova sta nel fatto che non sono riuscito a fare a meno di leggerlo, anche quando non ne potevo più. E anche io come Marlow, testimone in prima persona delle vicende che va narrando, una volta girata l'ultima pagina ho ammirato Kurtz.
L'ho ammirato, e qui mi darete del folle forse, o forse no, perché che ché se ne dica Kurtz è stato sincero con se stesso e con il suo io ancestrale, ha dato sfogo senza ipocrisia a ciò che è l'indole dell'uomo, in particolare l'uomo "civilizzato", l'uomo che si sente divino, potente, inarrivabile, l'uomo che si eleva a essenza divina sopra ogni altra forma di vita senziente. Dando sfogo nel modo più crudele e abbietto al sogno nascosto e recondito di elevarsi a Dio. Accettando solo alla fine che una volta raggiunto l'inarrivabile, non si è Dei ma demoni. Kurtz raggiunge questa consapevolezza, grazie alla morte, ripercorrendo quella strada passo dopo passo neigli ultimi istanti di lucidità.
Non ci son colpi di scena, storie d'amore, battaglie o intrighi, Conrad in questo testo si azzarda a tralasciare ogni imprevisto. Il testo è piatto, piatto come un fiume placido, che però nasconde insidie dietro ad ogni ansa e che alla fine sfocia in un Cuore di Tenebra!
Una solo nota, solo adesso ho capito il vero senso Apocalypse Now, che devo riconoscere a F.F.Coppola di aver dato alla pellicola la stessa intensità narrativa, pur riadattandola in un contesto più attuale .
Da leggere assolutamente.
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