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SE UN GIORNO NEL DESERTO…
Se un giorno nel deserto incontraste un bambino vestito in modo alquanto bizzarro, cosa pensereste? Di avere un’allucinazione? E’ probabile.
Se poi questo bambino iniziasse a porvi strane domande, quasi esistenziali e vi raccontasse di provenire da un altro pianeta, cosa pensereste? Di essere stati morsi da un serpente o da uno scorpione e di avere poche ore di vita? Può darsi.
Ed è forse il primo pensiero che viene al protagonista di questa storia, che sembra per bambini, ma, come tutte le migliori favole che si rispettino, ha tra le sue righe una morale che è ben più di un semplice insegnamento, che potremmo trarne leggendo i suoi brevi capitoli; è infatti una sorta di introspezione, un viaggio che porta il lettore e il narratore in un mondo parallelo, un mondo che dovremmo avere tutti i giorni sotto agli occhi, ma che, distratti dalla frenesia quotidiana e dalle corse per riuscire a fare tutto nell'arco della durata di un giorno, ci dimentichiamo e accantoniamo lì nella parte della nostra testa dove riponiamo le cose che riteniamo ovvie, banali e pertanto accantonabili… ma certe cose è sempre bene tenerle presenti nella nostra mente, per evitare di crearsi problemi inutili, irragionevoli e inesistenti.
Questo piccolo principe sembra un piccolo saggio, un grillo parlante che ci apre gli occhi sul mondo e sugli uomini, che ci ricorda quanto spesso ci si soffermi sull'apparenza delle cose, senza andare a fondo, perché spesso, troppo spesso ci si dimentica della realtà delle cose, si vede solo quel che si vorrebbe vedere, che il più delle volte non coincide mai con la realtà… ci si dimentica di una cosa banale ma evidente, semplice e ovvia, ovvero come “l’essenziale sia invisibile agli occhi”.
Lettori grandi e piccini vi auguro buona lettura!
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Commenti
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E' una gioia per me...Pia
E tu, commentandolo, diventi la mia volpe.
Brava! :)
Bruno
Bel commento !
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