Dettagli Recensione
Vedere oltre
Per noi donne possedere il sesto senso non è cosa strana, ci conviviamo da piccole. Ma una cosa è dire che si percepiscono alcune cose invece tutt'altra cosa affermare che si possiede la facoltà di vedere e sentire con certezza matematica cosa gli altri pensano e faranno di li a poco. Siamo sicure che vorremmo questo potere? Direi proprio di no!
Sotto lo pseudonimo di George Eliot si cela una famosa scrittrice dell'epoca vittoriana, Mary Anne Evans.
Latimer il protagonista di questo racconto, dopo una grave malattia piano piano si rende conto di possedere delle facoltà particolari, ossia quella di sapere cosa pensano gli altri e cosa faranno. Oggi le definiremmo facoltà paranormali.
L'esordio nel libro avviene proprio così:
“ il 20 settembre 1850, ad appena un mese da oggi, in questo studio, alle dieci di sera... io morirò.”
Un dono che presto si rivelerà una maledizione, non può confidarsi con nessuno, lo prenderebbero per pazzo (data la sua natura di poeta e personaggio alquanto schivo e riluttante alla vita mondana), si ritrova solo con le angosce che gli procura solo guardare gli altri e sapere delle loro meschinità e falsità, entrare nel vivo del loro animo procura angoscia e indolenza. Si perché dal momento dell'avvenuta rivelazione lui non prova interesse per nulla, sa già tutto, il velo è tolto, sa come le cose andranno a finire e come si svolgeranno. Ma in un panorama così tetro c'è una sola persona a cui lui non ha accesso, Bertha, la fidanzata del fratello, che naturalmente scoprirà da subito che invece diventerà sua moglie. Un'ammaliatrice, una tessitrice del destino altrui, ma lui non la può penetrare, come mai e perché? Potrebbe essere tutto a lieto fine, lui con lei trova la pace della sua mente che è sempre a lavoro, ma una sera tutto si rivelerà.....
Racconto che si legge in poche ore, posseggo la versione con testo a fronte così da poter controllare l'esatta traduzione, l'ho amato perché del periodo storico che prediligo, ma presenta una scrittura marcatamente artefatta pur riconoscendo alla scrittrice di aver messo in platea un argomento importante e scottante che ci fa riflettere, un qualcosa che tutti vorremmo avere ma è meglio non avere... si vive meglio e si muore felici ( se possibile dopo una lunga e stancante vita!)
E vorrei concludere così:
“Non esistono scorciatoie, o binari prestabiliti, per raggiungere la saggezza: dopo tanti secoli di invenzioni, il cammino dell'anima si snoda attraverso un groviglio di spine da attraversare in solitudine, con piedi sanguinanti, tra grida d'aiuto, come per gli uomini venuti prima di noi.”
Indicazioni utili
Commenti
8 risultati - visualizzati 1 - 8 |
Ordina
|
8 risultati - visualizzati 1 - 8 |
Brava!!!
Pia