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Il virus del mal di vivere
Adoro la letteratura dell’800 francese e questo è indubbiamente un capolavoro, di rara bellezza e profondità. Emma è un personaggio difficile da dimenticare, è una donna dei nostri giorni, annoiata ed alla continua ricerca di una vita che non le appartiene, di un mondo fittizio, fatto di passioni, lusso, avventure, che la fanno sentire viva, anche se, facendola scivolare nel baratro, la portano alla distruzione. La possiamo sentire come fragile ed amarla per questo oppure la possiamo vedere come egoista e con la stessa intensità odiarla per questo. Ed il modo di scrivere dell’autore non ne dà alcun giudizio, Flaubert la fotografa, magistralmente, senza giudicarla. Intessuti fra i capitoli percepiamo la mancanza di ideali e di obiettivi, la superficialità dei sentimenti, il vuoto interiore che Emma cerca di riempire con elementi comunque evanescenti. Lo stile è splendido, scorrevole, seppure denso di descrizioni e scenari della provincia e campagna francese, che rivestono la funzione di una perfetta scenografia, proprio tangibile per il lettore. E’ un libro indispensabile.
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Complimenti, bella recensione!
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