Dettagli Recensione
Una vita spericolata
“La presenza del pericolo da’ lampi di genio all’uomo ragionevole, e lo solleva per così dire al di sopra di se stesso; all’uomo d’immaginativa, invece, ispira romanzi audaci, si, ma spesso anche assurdi”. Con questa affermazione Stendhal descrive fedelmente il protagonista del suo romanzo, il giovane Fabrizio del Dongo, secondogenito maschio di una nobile casata Comasca. Fabrizio è l’essenza dell’immaginativa, dell’audacia, della lotta costante contro le regole imposte. Un magnifico eroe romantico, è il figlio di quell’ondata d’entusiasmo che innescò l’ascesa di Napoleone, ed è orfano alla sua caduta, con la morte di un ideale che diventa utopia. Fabrizio vive la sua vita alla ricerca forsennata dell’amore, della passione, dell’avventura, libero dai gioghi materialistici e dell’arrivismo che impera nel suo tempo. Egli vive il suo sogno, fa’innamorare perdutamente le anime nobili che incrocia sulla strada della sua vita, si fa’ nemico di chi in lui vede la minaccia per un sistema reazionario, totalitario e assolutistico invano ristabilito con la restaurazione, ma ormai al collasso. Ed è con questa visione scanzonata e piena di passione che attraverso gli occhi di Fabrizio, Stendhal dipinge il suo tempo: i sogni infranti, la speranze, la fiducia negli impeti nobili dell’animo umano. Stendhal non manca di ironizzare sulle bassezze e la stupidità degli uomini di potere, e su quelli che lo bramano. Flaubert attaccò aspramente il suo connazionale all’uscita di quest’opera per la pessima prosa, sarà che sono assuefatto, sarà che sono un pessimo lettore, ma ho trovato lo stile magnifico a tratti di una bellezza spiazzante, come ad esempio, quando l’autore descrive l’incantevole vallata Comasca senza orpelli e fronzoli, parole che scorrono melodiose. Questo è il frutto maturo di Stendhal, è il resoconto spassionato della sua esperienza, la somma delle considerazioni di una vita che ormai, per lui forse consapevolmente , sta’ volgendo al termine. Meno profondo de “Il rosso e il nero”, ma a mio parere emotivamente più forte. Pecca il finale, che forse se sviluppato meglio potrebbe aver fatto di questo romanzo un capolavoro assoluto. Ma c’è un perché, ma Grazie comunque Henri Beyle.
Indicazioni utili
Commenti
12 risultati - visualizzati 1 - 10 | 1 2 |
Ordina
|
Accattivante per me la tua recensione ...metto in lista. Pia
:-) Anche i grandi penano d'invidia :-P
Come e' che ti sbaciucchi con Maria68 adesso ?
Mmmmmmm... Sara' l'effetto classici.
:-D
il povero Stendhal fù rivalutato in pieno solo dopo la sua morte, credo che per il suo tempo fosse un tantino rivoluzionario...
prima o poi lo dovrò rileggere, perchè la prima lettura mi è risultata abbastanza faticosa e non mi ha trasmesso granchè.....
avevo grandi aspettative su questo romanzo ma il mio incontro con Stendhal si è rivelato un po' nebbioso....ritenterò!
francamente io, non credo che lo rileggerei, sapendo il finale.
hai ancora l'editor??????..........
ahahahh!!!!!!!
complimenti davvero.
12 risultati - visualizzati 1 - 10 | 1 2 |
Concordo con te nella descrizione del paesaggio, è fantastica.
Ps. "Una vita spericolata" lo trovo azzeccatissimo come titolo di presentazione per il nostro personaggio. Un bacio