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Il Bisnonno di Joker
Perché Hugo ci tedia mostruosamente iniziando l’opera con quasi 200 pagine descrivendo una barca in balia di un’immane tempesta? Ci vuole forse far provare l’impotenza dell’uomo di fronte all’imprevedibilità del destino? Per quanto mi riguarda c’è riuscito; questa è la sua abilità, per chi lo conosce e per chi ne comprende lo stile, insomma non parole ma suoni, spruzzi, caos primordiale, la violenza della natura, l’uomo che si crede Dio, inerme di fronte all’inesorabilità degli eventi. Si ! perché Hugo non è solo parola e idee, ma materia. Siamo certamente lontani dai livelli sublimi di “Notre-Dame de Paris” o ”I miserabili”, in questi due c’era una storia strutturata attraverso la quale l’autore ci trasmetteva le sue idee , ”l’uomo che Ride” piuttosto è un’idea simbolica che ci racconta una triste vicenda, pregno di aforismi politici, sentimentali, sociali, insomma, qui c’è tutto l’Hugo impegnato già noto, che si ama per la volontà ferrea e disinteressata di voler cambiare la società, per lo stile forbito e a volte complesso ma estremamente gratificante. Ritroviamo pure il Mostro, dopo il caro Quasimodo un’altra orribile quanto magnifica creatura ghignante di nome Gwynplaine (l’uomo che ride), ma questa volta egli è un mostro artificiale creato dalla mano malvagia dell’uomo, mostro per i pregiudizi, per l’ignoranza, per l’incapacità della massa di vedere oltre quello che percepisce l’occhio. Gwynplaine però a differenza del campanaro di Notre-Dame ha tutto ciò che serve alla felicità, ha l’amore,che la coincidenza gli ha servito tramite un’angelica creatura cieca che è l’unica in grado di percepirne la sua vera bellezza interiore, ha la famiglia in Lupo (uomo/padre adottivo), e Homo (Lupo addomesticato), e un ruolo che lo gratifica, che fa della sua mostruosità esteriore la sua arte sublime e impareggiabile . Insomma fin qui tutto bene, finchè arriva nella sua vita la famosa bufera, e quindi le domande cui egli dovrà trovare le risposte: “Chi siamo noi? Siamo ciò che appariamo o siamo ciò che trasmettiamo? La felicità si misura in proprietà o in principi? La grandezza dell’uomo è stabilita dai titoli nobiliari o dalle azioni che si compiono?”. Gwynplaine è un puro e lui troverà la risposta, seguirà l’onda. Vitamine celebrali!
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Commenti
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sono indietro con la conoscenza di Hugo, mi manca ancora la lettura de I miserabili !!!
@ Cristina, hai ragione, ma dal momento in cui ho letto il libro a quando ho scritto la recensione è passato circa un mese, sono 115 se mettiamo con le parentesi sull'approfondimento dei comprachicos...forse dipenderà dall'edizione, certo che a me sembravano infinite.
@ Silvia , non hai letto "I miserabili"????!!!! Una lettrice della tua levatura??? ahahhaha, hai sempre tempo...
@Cristina
Baricco.....prurito!!!!
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