Dettagli Recensione
Top 100 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
La morte della bellezza
L'instabilità emotiva della giovinezza, la presunzione della vanità, l'impeto del vizio, il ritmo incessante del degrado morale, il plagio del demone tentatore camuffato da amico e la stipula di un patto segreto con il male: questo ci racconta il romanzo.
Nell'ombra di una soffitta qualcosa ghigna.
Qualcosa che muta espressione, che imputridisce col tempo e che sgretola una giovane vita.
È un ritratto.
È il ritratto.
È Dorian il narciso, il ninfomane, l'assassino.
Il protagonista cavalcherà la propria esistenza vivendo il centro del mondo sentendosi al centro del mondo.
Questa consapevolezza lo spingerà ai confini per poi riportarlo a terra tanto da stramazzare ai piedi di quel ritratto riconosciuto come alter ego della propria anima corrotta.
La penna di Oscar Wilde, perduta nelle nebbie di un'Inghilterra anticonformista, racconta con decisione e implacabilità la morte della bellezza tanto decantata.
Il romanzo con la sua irriverenza, la sua malizia e i suoi incubi, si pone in controtendenza attraversando con sfrontatezza un contesto sociale perbenista e incline allo scandalo quale era il vittorianesimo.
Il fascino di quest'opera sfida il tempo e lo spazio lasciando, anche dopo centinaia d'anni di distanza, un lettore stordito di fronte al macabro gioco di un'esistenza.
Uno dei libri più belli che ho letto.
Commenti
14 risultati - visualizzati 1 - 10 | 1 2 |
Ordina
|
14 risultati - visualizzati 1 - 10 | 1 2 |