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Dedalus
 
Dedalus 2012-11-14 19:10:04 enricocaramuscio
Voto medio 
 
2.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
1.0
enricocaramuscio Opinione inserita da enricocaramuscio    14 Novembre, 2012
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Aspettative deluse

Sarebbe bello poter scrivere una recensione positiva su questo libro. Sarebbe bello e doveroso, perché è un classico e perché è frutto di una penna autorevole come quella di James Joyce. Ma quando una lettura in cui si ripongono grandi aspettative ci lascia addosso solo un senso di tedio e pesantezza non è facile scriverne bene anche se si tratta di un capolavoro universalmente riconosciuto. Certo è fuori discussione la bellezza di una prosa curata ed elegante che denota il grande talento letterario dell'autore; solo che, messa al servizio di una trama spenta e confusionaria perde di consistenza e di fascino. Così come non si può negare l'importanza dei temi trattati, a cominciare dall'indipendentismo irlandese e proseguendo con l'ingerenza della religione nella vita pubblica. Ma in particolare dovrebbe essere interessante l'analisi dei tormenti interiori di un giovane studente alle prese con la decadenza di prestigio della sua famiglia, con screzi e incomprensioni nel rapporto con compagni ed insegnanti, con tormenti amorosi, con formicolanti impulsi fisici in contrasto con la bigotta e puritana morale che gli viene impartita. Ma riesce difficile farsi coinvolgere da un personaggio privo di carisma e della capacità di creare empatia, che per quasi tutto il libro si dimostra passivamente succube dei precetti religiosi dei gesuiti e che anche quando decide di ribellarsi lo fa con apatia e indolenza. Anche il metodo usato dall'autore nel presentare la psicologia di Dedalus non appare molto efficace, essendo per lo più affidato a vaghi ricordi d'infanzia e a dialoghi che cominciano e finiscono in maniera piuttosto occasionale, non permettendo al lettore di avere una chiara analisi introspettiva del protagonista ne di seguire un vero e proprio filo logico. Pesante il lungo capitolo nel quale vengono esposte le punizioni e i tormenti a cui sono destinati i peccatori che andranno all'inferno, sconclusionato il diario finale scritto in prima persona dal protagonista. Probabilmente ci sono dei libri che sono belli ovunque e in tutte le lingue, altri come questo che invece vanno letti necessariamente in lingua originale perché forse la traduzione, l'adattamento ad un'altra lingua e ad un’altra grammatica, il differente contesto culturale in cui vive il lettore straniero non riescono a dare lo stesso risultato dell'originale. Mettiamola così, altrimenti riesce difficile spiegarsi come quest'opera possa meritare la fama che ha.

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Commenti

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E' sempre dfficile scrivere recensioni su questi autori, su questi libri, c'è sempre il richio di tradire ciò che si pensa realmente in nome di un classico la cui bellezza è universalmente nota, e non è semplice neppure scrivere negativamente di questi autori. Complimenti per l'onestà e il coraggio!
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petra
14 Novembre, 2012
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Anch'io mi unisco a Daniele nel fartii complimenti, perchè scrivere di un'opera che non ci è parsa particolarmente felice non è facile, ma tu lo hai saputo fare argomentando bene le tue motivazioni, con garbo e delicatezza.
Grazie Danny, qualcuno storcerà il naso ma preferisco dire quello che penso...purtroppo sono rimasto veramente deluso, la mia prima esperienza con Joyce è stata pessima, sicuramente per colpa mia e non sua :-) proverò con qualcos'altro, forse Gente di Dublino, ma non subito...
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DanySanny
14 Novembre, 2012
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Io ho L'Ulisse ma rimarrà intonso, penso, per molto tempo... anche se per un lettore è comunque una sfida interessante!
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C.U.B.
14 Novembre, 2012
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Non conosco il titolo, pero' concordo con gli altri, bella recensione e ben motivata.
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gracy
14 Novembre, 2012
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Anch'io ho avuto aspettativa altissime su molti classici e poi mamma mia che delusione!
@ Federica: grazie Fede, nel giudicare l'opera sono partito dal presupposto che se non mi è piaciuta è principalmente colpa mia e non di Joyce...
@ Cub: grazie...sarebbe stato bello consigliartelo visto che non lo conoscevi, ma proprio non me la sento...anche se non è detto che a te o a chiunque altro non possa piacere
@ Gracy: purtroppo a volte capita che un libro da tutti ritenuto un capolavoro a noi possa non piacere...a me era successo anche con La strada di Swann di Marcel Proust

15 Novembre, 2012
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Bravo Enrico, hai espresso la tua opinione con chiarezza e precisione, sono perfettamente d'accordo con te.
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Cristina72
15 Novembre, 2012
Ultimo aggiornamento:
15 Novembre, 2012
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Gente di Dublino è molto più bello e accessibile. Non ho letto Dedalus ma ti sconsiglio l'Ulisse, per gli stessi motivi che hai esposto.
Aspettavo con ansia la tua opinione su Dedalus, Enrico.
Io ne ho letta una parte all'età di ....15/16 anni, ma a quei tempi mi apparve una montagna troppo ardua da scalare !!! Recentemente volevo riprovare ma la tua analisi mi tratterrà dal farlo !
Mi fido delle tue opinioni e trovo utilissima la tua recensione per chi voglia affrontare Joyce iniziando da questo titolo.....
magari colgo il suggerimento di Cristina e provo Gente di Dublino....
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