Dettagli Recensione
Tenero, maledettamente...tenero
Tenero, maledettamente...tenero!
Così è il protagonista sognatore di questo romanzo sentimentale scritto da F. Dostoevskij in età giovanile. I suoi tormenti, la sua malinconia animano la sua vita trascorsa in una Pietroburgo vuota. La sua anima si risveglia solo quando incontra "una ragazza, certamente bruna": è Nasten' Ka che emerge dalla penna delo scrittore, attimo dopo attimo, per quattro interminabili notti bianche. Nel romanzo si dipana, in un'atmosfera surreale, un cuore innamorato che freme tanto da riversare tutto in un altro cuore. "La sua mano tremava nella mia: io la guardai...in quel momento passò accanto a noi un giovane...è lui." Finiscono così le aspettative del nostro sognatore che drammaticamente si ritrova solo a ricordare "un intero attimo di beatitudine! E' forse poco anche se resta il solo in tutta la vita di un uomo?" Nei confronti della sua Nasten' Ka nè odio, nè rancore solo un amore puro e sincero che culmina in una tenera benedizione: "sia limpido il tuo cielo, sia luminoso e sereno il tuo caro sorriso, sii tu benedetta per l'attimo di beatitudine Sicuramente quella del nostro sognatore è un'esistenza forse fin troppo ovattata che dovrebbe però richiamare ogni lettore al forte senso della responsabilità che deve guidare le scelte coraggiose che quotidianamente accompagnano la vita di ogni uomo.