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Saga di vincitori e vinti
Possente affresco che abbraccia un periodo piuttosto burrascoso per la storia francese I miserabili ruota intorno al magnifico personaggio di Jean Valjean ,nato vinto per dirla col Verga ma destinato a una vita da vincitore poiché il riscatto è il tema principale della sua vita. Accanto a lui la dolce Cosetta, derelitta come una triste allodola all'inizio del romanzo, forse un po' viziata e inconsapevole verso la fine e l'altra infinita pletora di personaggi che da soli potrebbero reggere l'intero libro. Ogni pagina è un episodio immane che spiega a pieno il talento di questo scrittore francese magniloquente e capace solo di affreschi epocali.Come non provare simpatia per Gavroche, il simbolo del monello parigino che ha il suo momento di riscatto donando la sua vita per la libertà come cento anni dopo accade ai garzoncelli napoletani durante le mitiche quattro giornate.Come non odiare l'inflessibile rigidità dell'ispettore Javert, incapace di comprendere che esistono altre vie per raggiungere la catarsi.Impossibile per chi leggendo era imbevuto degli ideali di libertà e indipendenza non identificarsi con la giovanile passionalità di Marius, scisso tra il suo animo repubblicano e l'affetto per il nonno parruccone strenuamento legato all'ancièn régime.
Una saga forse un po' indigesta per l'eccessivo dilungarsi caratteristico di Hugo ma da leggere almeno una volta.Appassionante malgrado un po' datato per i criteri di scelta del lettore moderno
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